Reflui scaricati direttamente in fogna, sequestrati due autolavaggi

I residui e i fanghi degli autolavaggi non venivano trattati

Reflui scaricati direttamente in fogna, sequestrati due autolavaggi
di Massimiliano D'Esposito
Venerdì 24 Febbraio 2023, 18:38 - Ultimo agg. 18:39
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Nell’ambito dei compiti di tutela ambientale che la legge affida al Corpo della Guardia Costiera, il Nucleo operativo di Polizia ambientale della Capitaneria di porto di Castellammare di Stabia ha eseguito, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Torre Annunziata guidata da Nunzio Fragliasso, il sequestro di due impianti di autolavaggio situati sul territorio del Comune di Sant’Agnello.

Gli accertamenti propedeutici, compiuti anche in collaborazione con il personale militare dell’Ufficio locale marittimo di Piano di Sorrento hanno evidenziato che i rispettivi titolari smaltivano le acque di dilavamento attraverso lo scarico in pubblica fognatura senza essere in possesso della Autorizzazione unica ambientale, in violazione dell’attuale normativa di cui al Testo Unico Ambientale del 2006.

Per tale tipologia di attività, la norma prevede che le acque provenienti dal lavaggio degli autoveicoli, considerate quali «acque reflue industriali», devono obbligatoriamente essere convogliate in appositi impianti di trattamento e depurazione per la separazione della parte contenente i residui ed i fanghi di lavaggio.

Nel caso degli autolavaggi sequestrati, invece, gli scarichi confluivano tal quale – carichi di tensioattivi – direttamente nella fognatura comunale, mediante la realizzazione di una tubazione interrata cosiddetta by-pass presente all’interno della vasca di accumulo liquami, provocando un ingente danno ambientale alle acque del territorio.

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I controlli del Nucleo operativo di Polizia ambientale della Capitaneria stabiese, agli ordini del comandante Rosamarina Sardella, si inseriscono nel programma di sensibilizzazione e monitoraggio ambientale a garanzia e tutela dei corsi d’acqua presenti sul territorio ed in particolare del fiume Sarno e, quindi, della salute del mare della penisola sorrentina e del golfo di Napoli.

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