Rifiuti e cemento selvaggio, Campania prima in ecoreati

Legambiente: da Ischia ad Avellino illegalità diffuse

Rifiuti e cemento selvaggio, Campania prima in ecoreati
di Gigi Di Fiore
Venerdì 16 Dicembre 2022, 08:09 - Ultimo agg. 17:35
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È diventato un allarme annuale. In Italia, i reati ambientali non si arrestano e l'abituale radiografia del rapporto di Legambiente lo conferma. Pur se in calo rispetto agli anni precedenti, restano sempre superiori ai 30mila i reati ambientali registrati nel 2021 e il 44 per cento si concentra nelle regioni meridionali con presenza mafiosa: Campania, Puglia, Calabria e Sicilia.

Se è la provincia di Roma la prima per reati ambientali con 1196 illeciti, in Campania ne sono stati registrati il 13,6 per cento del numero totale: 4149. Una regione che ha avuto, in questa materia, 3790 denunciati, 73 arresti e 5 sequestri. Emblematica per la singolarità della vicenda, la condanna del tribunale di Napoli nel marzo scorso, che ha fissato pene fino a sei anni e disposto più confische, per la pesca e la vendita illegale di datteri di mare. Coinvolte 2 famiglie, impegnate per 20 anni in questa attività nel golfo di Napoli e in penisola sorrentina. Un processo in cui Legambiente si è costituita parte civile.

Ma, come sempre, sono le indagini e i reati legati al ciclo e allo smaltimento dei rifiuti quelli di maggiore peso. Anche in Campania, dove in questa attività illecita sono stati accertati 1629 reati. Rappresentano un quarto del totale italiano e ben 1696 persone ne sono state denunciate. Commenta Mariateresa Imparato, presidente di Legambiente Campania: «Il quadro che emerge dal rapporto annuale continua a essere preoccupante. Bisogna agire con più incisività sul piano normativo».
In Campania, la provincia di Napoli resta terza, dopo Roma e Cosenza, nella non invidiabile classifica dei reati ambientali accertati: 1058, con 1240 persone denunciate, 45 arrestate e 850 sequestri. Nella provincia di Salerno, i reati accertati sono stati 836, con 646 persone denunciate, tre arresti e 233 sequestri.

Secondo il rapporto di Legambiente, nel 2021 la provincia di Avellino ha raggiunto il record italiano nel cemento illegale, le case abusive, mentre la provincia napoletana è seconda per gestione illecita di rifiuti da smaltire. Ma vengono evidenziati i dati dell'isola d'Ischia sull'abusivismo, con 600 case colpite da ordinanza definitiva di abbattimento. Sono 27mila le pratiche di condono totali, che hanno utilizzato tre leggi nazionali in successione. In dettaglio, negli uffici tecnici di Forio risultano 8530 istanze, 3506 a Casamicciola e 1910 a Lacco Ameno. Cemento illegale e ciclo dei rifiuti le maggiori emergenze segnalate dal rapporto, dove si legge: «Campania, Puglia, Calabria e Sicilia, le quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa, subiscono il maggiore impatto di ecocriminalità e corruzione, con il 43,8 per cento dei reati accertati dalle forze dell'ordine e dalle Capitanerie di porto». In queste stesse 4 regioni meridionali, sarebbero concentrati il 33,2 per cento degli illeciti amministrativi e il 51,3 per cento delle inchieste per corruzione ambientale sul totale nazionale. Al nord, è la Lombardia ad aver registrato il numero maggiore di illeciti ambientali: 1821 reati pari al 6 per cento nazionale, con 33 arresti.

Sono gli illeciti amministrativi a coprire le violazioni ambientali. Il report di Legambiente parla di 59.268 illeciti contestati in Italia nel 2021, che fanno 162 al giorno e 6,7 ogni ora.

Illeciti agevolati dalla corruzione, su cui ci sono state in un anno 115 inchieste in varie Procure italiane. Allarmante il calcolo del fatturato delle ecomafie nel 2021: 8,8 miliardi di euro. La parte del leone la fanno il ciclo del cemento illegale con 9490 reati e i rifiuti con 8473. Proprio sullo smaltimento illegale dei rifiuti il maggior numero di arresti: 287. È il capitolo più redditizio delle violazioni ambientali. Solo nei primi mesi del 2021 è stato sequestrato il doppio dei rifiuti di tutto il 2019. Sono in prevalenza rifiuti metallici e plastici. E, segnala Legambiente, gran parte dei rifiuti elettronici sequestrati erano destinati alla Turchia e alla Malesia.

Non solo cemento illegale e rifiuti smaltiti illegalmente. Ci sono anche violazioni che sembrano creare allarme solo episodico e stagionale. Come gli incendi che distruggono interi boschi, aumentati in un anno del 27,2 per cento arrivando a 5385. In Italia è stata distrutta in questo modo una superficie di oltre 159mila ettari. Ma il rapporto di Legambiente non ha dimenticato il patrimonio artistico, registrando 603 furti di opere d'arte aumentati in un anno del 20,4 per cento.

Commenta Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente: «È fondamentale non abbassare la guardia nei confronti degli ecocriminali. Un'esigenza ancora maggiore quando sono stati assegnati i primi finanziamenti previsti nei bandi del Pnrr. Presto si apriranno i primi cantieri della famosa transizione ecologica, mentre il sistema di prevenzione e repressione dei reati descritti nel nostro rapporto non sono stati rafforzati».

Da Legambiente non solo il monitoraggio sulle violazioni, ma anche una serie di proposte su come cercare di prevenirle. Legambiente sollecita l'istituzione delle commissione bicamerale parlamentare sul ciclo dei rifiuti e sugli illeciti ambientali non ancora costituita. Ma propone anche di inserire nel codice penale il reato di incendio boschivo. E poi un disegno di legge sulle agromafie e la previsione di reati sui delitti contro gli animali. Spiega ancora il presidente Ciafani: «Abbiamo presentato nel rapporto dieci proposte di modifiche normative. Siamo convinti che il percorso di civiltà della legge sugli ecoreati debba proseguire anche in questa legislatura». E aggiunge Enrico Fontana, responsabile dell'osservatorio nazionale ambiente e legalità: «Scontiamo ancora ritardi sulla lotta all'abusivismo edilizio, mentre i reati del ciclo del cemento sono una vera e propria piaga. Vanno scongiurate nuove ipotesi di sanatorie e rilanciare la stagione delle demolizioni, da affidare ai prefetti se i Comuni restano fermi».

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