Scomparsa dopo il terremoto dell'80, in vendita sui social e ricomprata dal sindaco: la statua del Santo torna a casa

La statua ricomprata dal sindaco

La statua ritrovata
La statua ritrovata
di Fiorangela d'Amora
Mercoledì 18 Gennaio 2023, 11:02
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«Sant'Antonio Abate vuole tornare a casa». Poi la folata di vento improvvisa in una giornata di sole e i mobili dell'antiquario cadono a terra. «Guarda, è il segno della provvidenza!». Pare sia stato questo l'episodio decisivo perché l'antica statua del patrono degli animali tornasse nella chiesa di San Michele a Pimonte. Scomparsa dopo il terremoto, è riapparsa pochi giorni fa su un annuncio di vendita on line. A pubblicarlo Marco Alfano, antiquario e restauratore di Napoli che dopo cinque anni era riuscito a vendere il busto del patrono degli animali in Sicilia.

Don Alfio, suo cliente affezionato, si era innamorato di quel Santo così espressivo seppur malandato e aveva già versato una caparra.

Ma in questa storia fatta di suggestioni e ricordi vince la determinazione del sindaco di Pimonte, Francesco Somma, informato dell'annuncio on line dal parroco del paese, don Nino. Il sacerdote si trova a cena con il sindaco e parla della convinzione che quella statua fosse proprio quella che un tempo si trovava nell'antico campanile.

«La stessa sera - racconta Somma - contattiamo Alfano on line chiedendo notizie circa l'annuncio di vendita. Ci risponde subito, nonostante siano le 22,30 di sabato sera, e ci dice che Sant'Antonio era stato già venduto». Per niente scoraggiato, il sindaco si dirige il lunedì mattina nella bottega napoletana. Prova a mediare spiegando all'antiquario l'origine della statua del 700 che manca da casa da oltre quarant'anni. L'artigiano non demorde, don Alfio è un buon cliente e non può ritirare la parola data. Nessun argomento sembra convincere l'antiquario poi quella strana folata di vento, inaspettata come un segnale inviato, convince Alfano a cedere, cambiando acquirente e saldando il prete trapanese con una spedizione agevolata di altri oggetti sacri.

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Un occhio lacrima, le vesti hanno lo stesso colore e piega, lo sguardo è quello che ricordano gli anziani del paese che entravano nella cappella di Sant'Anna dove c'era il campanile e accarezzavano Sant'Antonio Abate. «Poi quella statua sparì - racconta Mimì - fu portata via, ma sono certo che sia questa». Il sindaco, prima di comprare, ha mostrato la foto del Santo agli anziani del paese: e per tutti quella statuta era l'originale. Negli anni nessuna denuncia fu presentata dall'allora parroco per la scomparsa del busto. «Forse fu data in permuta, forse venduta - spiega Somma - non abbiamo certezza di come si sia allontanata da Pimonte, ma siamo certi che si tratti di quella originale». Le condizioni sono discrete ma il busto ha bisogno di un restauro che sarà realizzato con una raccolta fondi che partirà dalla chiesa. La stessa cappella dove si trovava Sant'Antonio Abate è inagibile dal terremoto. Il corpo centrale di San Michele, con il campanile, saranno oggetto di lavori di ristrutturazione grazie ad un fondo ottenuto dal Comune di circa 150mila euro. Dal dopo terremoto il culto si è spostato in un container, ma ora che anche il patrono degli animali è tornato a casa è arrivato il momento di restituire quella chiesa ai pimontesi. Sant'Antonio è stato acquistato personalmente dal sindaco, che ieri ha donato alla comunità la statua, accolta con una celebrazione solenne.
 

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