Scuola social e inclusiva, a Pomigliano ecco l'istituto modello

All'istituto Europa il premio della Fondazione Rocca

Scuola social e inclusiva, a Pomigliano ecco l'istituto modello
di Daniela Spadaro
Lunedì 21 Novembre 2022, 09:57
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L'istituto superiore «Europa» di Pomigliano d'Arco è stato individuato quale «scuola d'eccellenza» in uno studio della Fondazione Rocca che, da più di dieci anni, promuove e supporta iniziative educative e culturali, premiando l'impegno finalizzato al rispetto della dignità umana e al miglioramento della qualità della vita.

Se dallo studio della fondazione emerge un ritratto impietoso della scuola italiana, tratteggiato nel libro «Scuola, i numeri da cambiare» curato da Giovanni Biondi e presentato pochi giorni fa a Roma alla presenza del ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara, del leader di Confindustria Carlo Bonomi, del direttore della Fondazione Agnelli Andrea Gavosto, e dell'ex ministro Francesco Profumo in qualità di presidente della Fondazione Compagnia di San Paolo, è anche vero che sono stati individuati istituti che spiccano in positivo in quello che si potrebbe definire un drammatico quadro di stagnante immobilismo.

Insieme ad istituti di Brindisi e Modena, c'è appunto l'«Isis Europa» di Pomigliano d'Arco guidato dal dirigente scolastico Rosanna Genni che immagina la scuola come «vivaio di talenti imprenditoriali».

E se la scuola italiana ha i docenti con il peggior trattamento economico, se solo nell'ultimo anno circa la metà dei maturandi non ha sviluppato le competenze sufficienti, se l'Italia resta molto al di sotto delle medie internazionali, se l'edilizia scolastica nazionale rispecchia ancora una società oggi obsoleta, qualche istituto ha già cambiato rotta. All'Isis «Europa», grazie a una serie di innovazioni didattiche, il tasso di dispersione scolastica si è ridotto al 3.6% e il tasso di assenteismo è sceso al 3-4%, ma il dato più rilevante è l'aumento del 50%, rispetto a 15 anni fa, delle iscrizioni all'università. Un risultato che si è potuto ottenere solo facendo in modo che i ragazzi frequentassero volentieri la scuola e aiutandoli a capire che si potevano anche divertire. Ed è un consiglio di classe che progetta insieme, e per classi parallele, unità di apprendimento pluridisciplinari che costituiranno il lavoro per tutto l'anno, aggiungendo laddove necessario unità di supporto, di grammatica, di matematica, di lingue straniere.


Tutti gli alunni realizzano un prodotto digitale e nelle classi si lavora soltanto su libri digitali: un prodotto che alla fine serve da materiale didattico. All'Isis «Europa» il cellulare non è demonizzato o sottratto perché tutti gli strumenti digitali devono essere utilizzati e le lavagne sono state eliminate. Parola chiave: coinvolgimento.

Gli stessi ragazzi, per fare un solo esempio, hanno sviluppato una classe sul modello della scuola araba, con colori e maioliche tipiche per accogliere un'alunna tunisina e farla sentire, come loro, a casa propria. Eccellenza, certo. Ma lo studio della fondazione sostiene che gli istituti tecnici sono a prescindere un'isola virtuosa, con didattiche innovative e una forte impronta laboratoriale, tant'è che la quota di studenti che trova un'occupazione entro un anno dal diploma è superiore al 90%.

Tra i tanti lavori degli studenti, adeguatamente supportati dai docenti, ve n'è uno in particolare realizzato in pandemia: i ragazzi attendevano di partire per un viaggio studio ad Auschwitz ma le restrizioni del Covid impedivano qualsivoglia spostamento. Il risultato è stata la realizzazione di un emozionante viaggio virtuale, un enorme lavoro, «La Memoria rende liberi», con immagini e testimonianze che il presidente Sergio Mattarella ha apprezzato in una lettera nella quale definisce l'opera dei ragazzi dell'Isis di Pomigliano sulla Shoah «unica al mondo».

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