L'istituto superiore «Europa» di Pomigliano d'Arco è stato individuato quale «scuola d'eccellenza» in uno studio della Fondazione Rocca che, da più di dieci anni, promuove e supporta iniziative educative e culturali, premiando l'impegno finalizzato al rispetto della dignità umana e al miglioramento della qualità della vita.
Se dallo studio della fondazione emerge un ritratto impietoso della scuola italiana, tratteggiato nel libro «Scuola, i numeri da cambiare» curato da Giovanni Biondi e presentato pochi giorni fa a Roma alla presenza del ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara, del leader di Confindustria Carlo Bonomi, del direttore della Fondazione Agnelli Andrea Gavosto, e dell'ex ministro Francesco Profumo in qualità di presidente della Fondazione Compagnia di San Paolo, è anche vero che sono stati individuati istituti che spiccano in positivo in quello che si potrebbe definire un drammatico quadro di stagnante immobilismo.
Insieme ad istituti di Brindisi e Modena, c'è appunto l'«Isis Europa» di Pomigliano d'Arco guidato dal dirigente scolastico Rosanna Genni che immagina la scuola come «vivaio di talenti imprenditoriali».
Tutti gli alunni realizzano un prodotto digitale e nelle classi si lavora soltanto su libri digitali: un prodotto che alla fine serve da materiale didattico. All'Isis «Europa» il cellulare non è demonizzato o sottratto perché tutti gli strumenti digitali devono essere utilizzati e le lavagne sono state eliminate. Parola chiave: coinvolgimento.
Gli stessi ragazzi, per fare un solo esempio, hanno sviluppato una classe sul modello della scuola araba, con colori e maioliche tipiche per accogliere un'alunna tunisina e farla sentire, come loro, a casa propria. Eccellenza, certo. Ma lo studio della fondazione sostiene che gli istituti tecnici sono a prescindere un'isola virtuosa, con didattiche innovative e una forte impronta laboratoriale, tant'è che la quota di studenti che trova un'occupazione entro un anno dal diploma è superiore al 90%.
Tra i tanti lavori degli studenti, adeguatamente supportati dai docenti, ve n'è uno in particolare realizzato in pandemia: i ragazzi attendevano di partire per un viaggio studio ad Auschwitz ma le restrizioni del Covid impedivano qualsivoglia spostamento. Il risultato è stata la realizzazione di un emozionante viaggio virtuale, un enorme lavoro, «La Memoria rende liberi», con immagini e testimonianze che il presidente Sergio Mattarella ha apprezzato in una lettera nella quale definisce l'opera dei ragazzi dell'Isis di Pomigliano sulla Shoah «unica al mondo».