Via Pomigliano intitolata al professor Terracciano caposcuola della Neurochirurgia

Il professore è anche il fondatore della clinica Santa Maria del Pozzo

La cerimonia di intitolazione della strada
La cerimonia di intitolazione della strada
di Ettore Mautone
Sabato 18 Marzo 2023, 22:22 - Ultimo agg. 22:27
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Somma Vesuviana: l’amministrazione comunale intitola via Pomigliano alla memoria di Salvatore Terracciano, neurochirurgo e professore emerito, fondatore del primo nucleo della struttura sanitaria Santa Maria Del Pozzo Hospital dove si è svolta oggi la cerimonia di intitolazione, scomparso nel 2022.

All’evento hanno partecipato i parenti del luminare buscianese, il figlio Sergio Terracciano (che oggi amministra la struttura) il sindaco di Somma Vesuviana Salvatore Di Sarno, il vicesindaco Rubina Allocca, il sindaco di Brusciano Giacomo Romano, l’Assessore Mauro Polliere, l’Assessore Rosalinda Perna, il consigliere regionale Carmine Mocerino, il consigliere Giuseppe Sommese, il consigliere Peppe Nocerino.

Inoltre sono intervenuti illustri nomi della medicina  partenopea tra cui Pasquale Caiazzo, da poco in pensione e per anni primario oggi emeerito del Cardarelli di Napoli a sua volta allievo del caposcuola Mimmo Castellano. “Un evento – sottolinea Sergio Terracciano – che si è svolto in coincidenza con la giornata nazionale in memoria delle vittime del Covid. La vita e la straordinaria dedizione di mio padre ai suoi pazienti si sovrappongono al dolore che questi anni di pandemia hanno provocato in noi tutti che hanno visto in prima lineai camici bianchi superare ogni ostacolo e comportarsi davvero da eroi”. 

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La Casa di Cura Santa Maria del Pozzo, dal primo nucleo fondativo è diventata negli anni una struttura all’avanguardia nel campo delle cure riabilitative dei pazienti affetti da patologie neurologiche e neurochirurgiche. 

“La proposta di intitolare a mio padre una strada del nostro Comune – spiega ancora Sergio Terracciano è avvenuta nel 2019, proprio alla vigilia dello scoppio della pandemia. E’ stata scelta Via Pomigliano in quanto si tratta di un’importante arteria che collega la città ai paesi limitrofi ed è il luogo dove sorge la clinica. Abbiamo poi dovuto attendere tre anni proprio a causa del Covid”. 
Il sindaco Salvatore Di Sarno e il sindaco di Brusciano Giacomo Romano hanno consegnato ai figli del dottor Terracciano una targa in ricordo delle sue origini bruscianesi a cui Terracciano era fortemente legato.

Dopo un intervento del consigliere regionale Mocerino è intervenuto Pasquale Caiazzo che ha ripercorso la lunga carriera del professore Terracciano.  

“Conoscevo il professore sin da ragazzino in quanto Terracciano era nato a Brusciano ed eravamo vicini di casa. Lo ascoltavo forse ho avuto un imprinting alla Neurochirurgia attraverso di lui. Terracciano  Il professor Salvatore Terracciano si laureò in Medicina e Chirurgia a Napoli nel 1945 con il massimo dei voti. La sua tesi di laurea fu dedicata alla Osteomielite della volta cranica e le sue complicanze. Mi ha consigliato in tutto il mio percorso e mi affidò dopo la specializzazione al professore Castellano mio maestro suo amico e collega con cui rappresentarono il promo nucleo della scuola di Neurochirurgia ospedaliera campana e non solo i primi a insediare questa branca specialistica a Napoli”.  
Subito dopo la laurea, fu nominato assistente volontario nei reparti di chirurgia generale presso gli Ospedali Riuniti di Napoli, interessandosi in particolare della traumatologia cranica e spinale e frequentando, come allievo interno, la clinica chirurgica generale dell’ Università di Napoli. Erano i primi anni cinquanta: “Nel 1952 conseguì il diploma di specialista in Chirurgia Generale presso l’Università di Torino, mentre l’anno seguente lo troviamo assistente volontario straniero presso la clinica universitaria Serafimerlasarettet di Stoccolma alla scuola di Herbert Olivecrona massimo esponente della Neurochirurgia di quel tempo”. 

Ritornato in Italia agli inizi del 1954, riprese il posto di assistente volontario presso gli Ospedali Riuniti di Napoli, iniziando l’attività di neochirurgo come collaboratore appunto di Francesco Castellano. Due anni dopo, con l’istituzione del reparto di neochirurgia presso gli Ospedali Riuniti, fu nominato Aiuto neuchirurgo incaricato. Nel frattempo aveva anche conseguito il diploma di Specialista in Clinica Neuropsichiatricapresso l’Università di Modena. Nel 1962 partecipò al concorso per un posto di Aiuto neurochirurgo presso gli Ospedali Riuniti, uscendo vincitore e classificandosi al primo posto. Nel pieno della sua splendida attività, fu chiamato dagli Ospedali Ascalesie San Gennaro a dirigere il servizio di neurochirurgia e ne divenne primario. Questa sua ecletticità lo portò Libero docente presso l’Università Federico II di Napoli alla Scuola di Specializzazione di Neurochirurgia, fu presidente della Società italiana di Neurochirurgia. Trasferito il reparto presso l’Ospedale Santa Maria del Loreto, Terracciano ne fu primario fino al 1986 per raggiunti limiti di età”. Infine nel 1989 si dedicò alla attività riabilitativa dei pazienti affetti da patologie neurologiche e neurochirurgiche, insieme alla cara moglie Donna Vittoria Montone, fondò a Somma Vesuviana la Casa di Cura S. Maria del Pozzo diventando nel tempo una sede importante di formazione per la Scuola Triennale di Neuro psicomotricitàdi cui Terracciano era fondatore e presidente. Attualmente la Casa di Cura è anche sede di formazione per corsi di laurea e specializzazione della Vanvitelli. Nella struttura lavorano 420 dipendenti punto di forza per un un territorio come quello vesuviano sguarnito di strutture sanitarie.

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