Torre del Greco, Ciro Borriello si ricandida sindaco: è sotto processo per corruzione

Ieri in udienza per difendersi dalle accuse sull'appalto rifiuti. Forza Italia: « Noi garantisti»

Ciro Borriello, ex sindaco di Torre del Greco
Ciro Borriello, ex sindaco di Torre del Greco
di Aniello Sammarco e Dario Sautto
Mercoledì 8 Marzo 2023, 23:55 - Ultimo agg. 9 Marzo, 17:59
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Indagato per presunte tangenti percepite quando era sindaco e nuovamente in corsa per la fascia tricolore. Crea imbarazzo e una serie di polemiche politiche, la decisione dei partiti di centrodestra (in testa Fratelli d’Italia e Forza Italia) di puntare nuovamente su Ciro Borriello in vista delle elezioni del prossimo maggio a Torre del Greco. Borriello, che ieri è tornato in aula, a Torre Annunziata, per difendersi dalle accuse che nell’agosto 2017 (da sindaco, anche se dimissionario) lo portano in carcere in un’indagine condotta dalla Guardia di Finanza.

«Io e i fratelli Balsamo siamo amici d’infanzia. Una volta indagati, abbiamo continuato ad incontrarci. Ci vedevamo in una strada isolata, in macchina, ma camminavamo per non farci scambiare per omosessuali». Ieri in udienza (prossimo appuntamento il 12 aprile, ovvero tre giorni prima del termine per la presentazione delle liste) Ciro Borriello ha risposto alle domande della pm Marta Agostini e dei difensori, nel processo in corso dinanzi al tribunale di Torre Annunziata (presidente di collegio Maria Camodeca, a latere Gabriella Ambrosino ed Enrico Contieri) in cui è accusato di corruzione e altri reati nell’indagine sull’appalto dei rifiuti revocato alla Ego Eco dopo una serie di contestazioni e multe, per assegnarlo - secondo l’accusa - alla Fratelli Balsamo. Pochi quesiti, da parte della pubblica accusa, solo per chiarire la parte degli incontri tra l’allora sindaco e gli imprenditori Nu. «Ci incontravamo in luoghi isolati per non alimentare chiacchiere politiche, per motivi di opportunità. A Torre del Greco c’era addirittura chi pensava che fossimo soci».

Assistito dagli avvocati Giancarlo Panariello e Maurizio Paniz, Borriello ha poi proseguito con dichiarazioni spontanee, slide e documenti, con i quali ha spiegato che «il mio pallino era avere una città pulita, aumentare la raccolta differenziata e abbattere i costi per il servizio di raccolta dei rifiuti» e ha mostrato anche cifre, costi e atti per sostenere la sua tesi. Secondo l’accusa, però, gli imprenditori gli avrebbero versato 20mila euro di mazzette al mese dopo l’assegnazione dell’appalto.

La vicenda giudiziaria ma soprattutto le risposte rese alla pm sui perché della decisione di incontrare i vertici della ditta Fratelli Balsamo in un luogo isolato ora creano imbarazzo politico. Appena lunedì sera il tavolo del centrodestra, riunito nella sede di Fdi, inaugurata di recente alla presenza tra gli altri del coordinatore regionale Antonio Iannone, di quello provinciale Michele Schiano di Visconti e del responsabile della città di Napoli, Sergio Rastrelli (c’era anche Borriello), ha ufficializzato l’appoggio al due volte sindaco. Ieri però Schiano non ha risposto né al cellulare né ai messaggi inviati sull’argomento, mentre Iannone ha fatto sapere che bisogna «parlare col provinciale che è competente da statuto per le comunali». Di contro, la segreteria provinciale di Forza Italia, tramite la deputata Annarita Patriarca, si era già espressa nei giorni scorsi, ufficializzando il sostegno a Ciro Borriello: «Siamo garantisti – le sue parole – e quindi riteniamo che una persona è innocente fino a prova contraria, come sancisce la Costituzione».

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