Bacoli, ufficiale della Guardia di Finanza si salva da un attentato

Nel bagagliaio trovate tracce di esplosivo, il maggiore lavora a Napoli

La vettura bruciata
La vettura bruciata
di Gennaro Del Giudice
Giovedì 23 Marzo 2023, 08:19 - Ultimo agg. 12:33
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Il boato, le fiamme e il fumo nero, le urla dei residenti e la paura. Al centro della scena c'è un 35enne maggiore della Guardia di Finanza in servizio presso la caserma Zanzur di Napoli che per una frazione di secondi riesce ad abbandonare la sua auto prima della deflagrazione sfuggendo a quello che si ipotizza possa essere stato un attentato nel giorno dedicato alla memoria delle vittime della mafia. Terrore andato in scena nel tardo pomeriggio di martedì in un vialetto tra due palazzine in via Bellavista, dove l'ufficiale si trovava alla guida della sua Lancia Delta, nei pressi della propria abitazione. Le indagini sono condotte nel più stretto riserbo dai carabinieri della compagnia di Pozzuoli che si sono avvalsi dei rilievi da parte dei colleghi della Scientifica e del Nucleo Artificieri dell'Arma terminati nella mattina di ieri. Da quanto trapelato, nella parte posteriore del veicolo sarebbe stato rinvenuto dell'esplosivo.

Indizio, questo, che avvalorerebbe i sospetti sulla matrice dolosa paventati già nelle ore successive all'esplosione, dopo che erano stati esclusi guasti tecnici e la presenza di un bombolone di gas in quanto il veicolo era alimentato a diesel. Originario di Reggio Emilia, ma residente proprio in via Bellavista a Bacoli, dopo un trascorso in altre regioni, il 35enne ufficiale delle fiamme gialle è da cinque mesi in servizio presso il reparto di polizia economico-finanziaria della Zanzur dove è comandante della Sezione Accise sugli Oli Minerali.

E proprio legato alla sua attività potrebbe essere il movente qualora venisse confermata l'ipotesi dell'attentato. L'ufficiale sarebbe impegnato anche in una importante azione investigativa che mira a indebolire il fenomeno dei parcheggiatori abusivi a Napoli e provincia. Ipotesi che tendono a dare una spiegazione a quella che poteva trasformarsi in una tragedia, visti i tempi e le modalità.

Lo scoppio sarebbe avvenuto appena l'ufficiale ha imboccato la stradina che porta alla sua abitazione: qui, in una frazione di secondi, è riuscito a fermare la vettura e a scendere attraverso un finestrino in quanto la larghezza del vicoletto in cui si trovava non gli avrebbe consentito di aprire la portiera. Attimi concitati durante i quali ha riportato qualche livido ed escoriazioni medicate al pronto soccorso dell'ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli, da dove è stato dimesso poco dopo. 

Per domare le fiamme, che hanno lambito alcune abitazioni, è stato necessario l'intervento dei vigili del fuoco giunti sul posto insieme agli agenti della polizia municipale e i carabinieri della stazione di Bacoli. Tra i primi a chiedere l'intervento dei soccorsi è stata Carmen, una giovane residente del posto: «Stavo tornando a casa in macchina quando ho ricevuto un messaggio sul cellulare. Ho accostato per rispondere e in quel momento ho sentito un boato. Ho visto del fuoco, sulla mia macchina è arrivata fuliggine ed ho subito chiamato i vigili del fuoco».

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Nello scoppio diverse parti della Lancia Delta sono finite lungo la strada, a diversi metri di distanza. L'intera area, compreso un tratto di via Bellavista, è stata interdetta da martedì sera fino alla tarda mattinata di ieri per consentire i rilievi da parte dei carabinieri. I momenti successivi all'esplosione sono stati ripresi dagli smartphone di residenti e automobilisti e postati sui social network: nelle immagini si vedono le fiamme che avvolgono l'auto, una grossa nube di fumo e i resti finiti lungo la strada.

«Un attentato che miracolosamente non ha fatto vittime. Tutto ciò è di una gravità inaudita, immagino cosa sarebbe potuto accadere se l'ufficiale non fosse sceso in tempo o se l'esplosione fosse avvenuta di mattina al passaggio dei bambini diretti alla scuola che c'è nelle vicinanze», ha commentato Nello Savoia, dirigente nazionale di Fratelli d'Italia e consigliere comunale di Bacoli che chiede di «fare piena luce sulle cause dell'esplosione e dell'incendio». Su un eventuale collegamento con l'attività investigativa del maggiore pone l'attenzione invece il deputato di Alleanza Verdi e Sinistra Francesco Emilio Borrelli: «Se dovesse emergere un collegamento tra l'attentato e indagini sul fenomeno dei parcheggiatori abusivi sarebbe l'ennesima dimostrazione del legame profondo tra questo fenomeno illegale e la peggiore criminalità organizzata». 

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