«Napoli per sempre nel cuore», De Iesu al Villaggio del Rugby dell'Amatori

Antonio De Iesu
Antonio De Iesu
di Diego Scarpitti
Venerdì 24 Maggio 2019, 13:49 - Ultimo agg. 13:58
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«Porterò sempre Napoli nel cuore, anche quando siederò su quella poltrona di vicecapo della Polizia. Un occhio attento per Napoli sarà sempre presente». Non un addio ma un arrivederci, impossibile recidere le radici. Emozionato e gratificato per il nuovo prestigioso incarico, il non più questore ora prefetto, Antonio De Iesu, ha visitato il Villaggio del Rugby nell’ex area Nato.

Suggestivo il colpo d’occhio dalla tribuna dell’Amatori Napoli: si staglia all’orizzonte il meraviglioso campo, realizzato con risorse interamente private, senza il contributo delle istituzioni, e sullo sfondo dominano il Vesuvio e Capri. Cartoline da Bagnoli. «Amo questa città. Sono orgoglioso di essere napoletano. Ho portato questo sentimento, quando sono stato questore a Milano, città molto bella. Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, ha stabilito un feeling con il sindaco di Milano, Giuseppe Sala: credo faccia bene una reciproca e positiva contaminazione», spiega De Iesu, accolto dal presidente Diego D’Orazio, dal dirigente Monica Campese, da Franco Salierno, responsabile promozione e sviluppo area Sud Italia della Fir, e calorosamente dai bambini del minirugby, coordinati dal tecnico Rodolfo Antonelli, coadiuvato dagli educatori-giocatori Giuliano Testa e Riccardo Russo, due dei dinamici atleti promossi in serie A. Parola data rispettata e visita gradita.

«Bellissimo davvero il colpo d’occhio. L’Amatori è riuscito a risanare un’area a Bagnoli, rendendola fruibile alla collettività con un’attività sportiva così bella come il rugby. Un tentativo che fa pensare ai tanti aspetti virtuosi che contraddistinguono questa città. Ritengo lo sport fondamentale, uno dei vettori prioritari per allontanare i ragazzi dalle tentazioni negative della vita, al di là delle chiacchiere e della retorica». I piccoli rugbisti ascoltano interessati i consigli di De Iesu, e poi si stringono per una foto ricordo intorno al vicequestore Ludovica Carpino e ai poliziotti in divisa. Prende parte alla conversazione anche Maria Patrizia Stasi, presidente della Fondazione Banco di Napoli per l’Assistenza all’Infanzia, che ospita la club house verdeblu e l’impianto sportivo unico a Napoli e in Campania. Da ex base militare a «città modello nella città», puntando sulla cultura, sull’alta formazione e sullo sport, presidi sanitari e universitari, dove i giovani possano realizzare i loro sogni. Ambizioni elevate. «Anche se duro, lo sport insegna regole, disciplina, sudore, impegno e rispetto soprattutto dell’altro. Valori impartiti attraverso lo sport, che se praticati dai ragazzi, disabituati spesso a sentire, si comportano in maniera disciplinata e rispettano il prossimo».
 

 

Napoli si prepara alle Universiadi di luglio, già pronta la struttura della palla ovale, campo principale dei Giochi universitari. «Sarà una bella manifestazione, una vetrina internazionale, soprattutto per questa zona bellissima, che tra l’altro mi riporta indietro nel tempo: mi sono sposato qui, quando c’era il Circolo Ufficiali della Nato», rivela De Iesu (nelle foto di Amelia Caporicci). «E’ una zona di grandi potenzialità, che deve essere offerta alla fruizione della comunità, partendo da questo spettacolare impianto, per darla in uso ai giovani, alle attività culturali e sportive. Credo sia bello, un giorno, vederla pullulare di giovani, impegnati nello sport e nella pratica della cultura». Condivide e sottoscrive il ragionamento formulato il tecnico dell’Amatori, Lorenzo Fusco. «Siamo stati molto contenti di ospitare De Iesu al nostro campo. Mi aveva già impressionato positivamente nel precedente incontro a via Medina. Una persona di campo, che definirei un vero giocatore di rugby, un top player che disputa partite più importanti di quelle che si giocano sul rettangolo verde, per la salvaguardia e la sicurezza della nostra città, adesso ricoprendo un ruolo più impegnativo in Italia».

Pedagogia dello sport sempre valida ed efficace. «De Iesu una figura seria e carismatica, che ha centrato il problema della gioventù napoletana e non solo.
Dobbiamo trasmettere ai ragazzi un interesse forte, che solo lo sport può supplire alle carenze sociali di oggi. Sta alle società sportive legare i giovani in percorsi di lungo periodo e saldarli a un ideale. Questa l’essenza del messaggio e del lascito che il prefetto De Iesu ci ha consegnato, incoraggiandoci in quanto crediamo e operiamo». Da Roma –ha assicurato De Iesu- un tifoso d’eccezione seguirà le vicende e le gesta sportive dell’Amatori. «Creare interesse intorno al Villaggio del Rugby e alla nostra missione educativa, sportiva e sociale corrisponde all’impegno duraturo di De Iesu. Saremo ben felici di rivederlo presto», conclude Fusco. Napoli sempre nel cuore, anche Oltretevere.

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