Le boe fantasma nel Parco dei Campi Flegrei: 280mila euro per ripristinarle

Le boe fantasma nel Parco dei Campi Flegrei: 280mila euro per ripristinarle
di Pasquale Guardascione
Domenica 9 Dicembre 2018, 15:07
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BACOLI - Un contributo di 280mila euro avuto dalla Fondazione con il Sud per l'ente parco regionale dei Campi Flegrei per il progetto Baia d'aMare. Una boccata d'ossigeno che consentirà all'ente di poter riperimetrare l'area marina protetta che si trova sotto il castello Aragonese di Baia. Le boe di perimetrazione delle sette riserve marine protette di pertinenza dei Campi Flegrei, infatti, per la mancata manutenzione si sono sganciate: ben dieci su quattordici non sono più al loro posto. Di queste nove sono depositate presso un deposito di un privato e una, invece, è andata dispersa.

«Solo adesso, con il pieno ripristino dell'attività amministrativa si è potuto procedere, con le esigue risorse disponibili, a dare incarico di effettuare una perizia - ha affermato Gennaro Carotenuto, commissario straordinario facente le funzioni di presidente del Parco - da porre a base di una gara per cercare di salvare quelle rimanenti. Nel frattempo, le aree marine, non essendo perimetrate chiaramente, sono terra di nessuno. Ne ho dato informazione, per conoscenza, anche alla corte dei conti, perché si tratta di perdita di patrimonio pubblico, e alla procura della Repubblica per possibili danni a cose e, soprattutto a persone».
 
Per iniziativa diretta del parco dei Campi Flegrei, è stato possible accedere, solo in qualità di partner all'utilizzo di fondi resi disponibili dalla Fondazione con il Sud per due progetti. Uno dei due è quello relativo alla riserva marina esistente sotto il castello di Baia, l'altro all'oasi naturalistica degli Astroni. La riserva di Baia dovrebbe essere perimetrata da 3 boe la cui mancata installazione rende impossibile il controllo, con gravi conseguenze per il continuo passaggio delle imbarcazioni a motore, che provocano l'erosione dei fondali e la perdita di biodiversità. «L'intervento prevede di procedere al riposizionamento in mare delle boe, dotate di sensori per il monitoraggio - continua Carotenuto - al fine di poter attivare la prevenzione del rischio ambientale. Preliminarmente, sarà realizzato uno studio dei fondali per conoscerne lo stato, sia dal punto di vista naturalistico che archeologico, ed individuare i punti di attracco. E sarà anche fatto un piano ormeggi all'interno delle riserve». Inoltre, grazie alla collaborazione con il parco archeologico che ha concesso la masseria Strigari a Baia, sarà avviato un centro di educazione ambientale che vedrà impegnati gli studenti degli istituti Falcone di Licola e Pareto di Arco Felice. «Puntiamo ad individuare 20 giovani da formare per diventare operatori del centro - conclude Carotenuto - cinque di questi ragazzi verranno formati come sub e impegnati nelle attività proposte in mare. Stiamo friggendo il pesce con l'acqua visto che poche settimane fa abbiamo avuto dalla regione un contributo annuale di soli 13mila euro». Nel frattempo il 20 dicembre prossimo l'ente parco avrà finalmente una sede idonea dopo anni nella sala Ostrichina al Fusaro concessa dal comune di Bacoli.
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