Alba di violenza a piazza Garibaldi, extracomunitario distrugge la vetrina di un negozio

Alba di violenza a piazza Garibaldi, extracomunitario distrugge la vetrina di un negozio
di Antonio Folle
Giovedì 3 Dicembre 2020, 15:19 - Ultimo agg. 19:38
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Una nuova mattinata di violenza a piazza Garibaldi. Stamattina, poco prima delle sette, un extracomunitario in evidente stato di alterazione mentale ha messo a soqquadro la piazza prima di essere intercettato da una pattuglia di Carabinieri allertati dai terrorizzati cittadini della zona. L'uomo che ha sfogato la sua rabbia prima contro i monopattini parcheggiati in piazza e poi contro i corrimano dell'anfiteatro è lo stesso che, pochi giorni fa, ha messo in atto altri raid vandalici prima di far perdere le sue tracce. A fare le spese della sua ira repressa, oltre ai monopattini e ai "soliti" corrimano metallici, la vetrina di un tabaccaio. L'extracomunitario, infatti, con un calcio ben assestato ha sfondato la vetrina del negozio, tentando di allontanarsi pochi istanti dopo. Il titolare dell'attività commerciale ha sporto regolare denuncia contro l'uomo che sarà giudicato nelle prossime ore con rito direttissimo. 

«Questa piazza è ormai preda delle violenze di questi signori che sono padroni incontrastati - il commento di alcuni commercianti di piazza Garibaldi.

Ogni mattina apriamo i nostri negozi e dobbiamo sperare che nessuno di loro decida di venire a distruggere o a creare altri problemi con la clientela. Ci avevano detto che con il restyling della piazza sarebbero arrivati i presidi fissi delle forze dell'ordine - continuano - ma di fatto continuiamo ad essere abbandonati come e più di prima. La politica ha il dovere di darci delle risposte e non di lasciarci nell'abbandono. Stamattina ci è andata bene, con un bilancio che parla solo di qualche monopattino danneggiato e di una vetrina sfondata. Ma ci chiediamo cosa sarebbe successo se la vittima del raid avesse reagito a questa violenza gratuita».

 

Sono giorni di alta tensione mista a calma apparente per piazza Garibaldi. Di giorno i vigili urbani presidiano la zona con le scarse risorse a disposizione, ma "tenere a bada" migliaia di stranieri - molti dei quali senza permesso di soggiorno e, quindi, senza nulla da perdere - con poche pattuglie è quantomeno utopistico. Un problema, quello della presenza di un gran numero di stranieri non censiti, che potrebbe avere serissime ripercussioni anche dal punto di vista sanitario. Nelle prossime settimane il vaccino dovrebbe scrivere la parola fine alla lunga pandemia di Covid che sta rendendo difficile la vita dei cittadini. Difficile - se non impossibile - garantire la vaccinazione a soggetti che vivono stabilmente nei grandi palazzoni del Vasto ma che, di fatto, sono "invisibili" perchè privi di documenti. 

Il problema di piazza Garibaldi ormai non è più solo un problema di ordine pubblico, ma è un problema di carattere prettamente politico. In questi anni la politica cittadina, forse troppo attenta alle dichiarazioni a effetto a favore di telecamera, ha ignorato - secondo alcuni volutamente - le numerosissime denunce dei cittadini della zona, ormai sempre più preoccupati dall'escalation di violenza e di illegalità. E il restyling della piazza, realizzato dopo anni di attesa e di ritardi, non poteva bastare a risolvere problemi di una piazza dove le istituzioni dovrebbero dare risposte molto più concrete del semplice rifacimento di qualche marciapiede. 

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«Ormai i politici della Municipalità o del Comune di Napoli - afferma Adelaide Dario del Comitato Vasto-Nolana - pensano solo a farsi i selfie e ad auto-elogiarsi con ridicoli post su Facebook per gli interventi di restyling realizzati a piazza Garibaldi. Quando inaugurarono questi spazi noi fummo tra i pochi a contestare, oggi i fatti ci danno ragione. Hanno rifatto i marciapiedi ed hanno messo qualche aiuola, ma ci hanno lasciato i vecchi problemi. Oggi - continua - gli extracomunitari spaccano vetrine o distruggono monopattini, domani potrebbero sfogarsi direttamente sui cittadini che non possono e non vogliono essere costretti a farsi giustizia da soli. Quando il Prefetto realizzò una serie di incontri in tutte le Municipalità cittadine per rendersi conto dei problemi dei territori - prosegue ancora l'attivista - solo nella nostra Municipalità l'incontro si fece a porte chiuse. Forse qualcuno aveva paura di quello che i cittadini possono dire o, più probabilmente, è molto più comodo per tutti lasciare questa zona di Napoli nell'abbandono». 

Una "curiosità" molto poco incoraggiante: mentre i militari dell'Arma fermavano il devastatore seriale, a poche decine di metri una seconda pattuglia di Carabinieri interveniva per bloccare uno straniero che aveva appena messo a segno una rapina ai danni di una passante. Una violenza senza freni che non può - e non deve - essere demandata al solo lavoro degli uomini e delle donne in divisa ormai anch'essi esasperati da una situazione che si fa giorno dopo giorno più insostenibile.

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