Bus a Napoli, il flop dei controlli: auto in sosta selvaggia e gli autisti cambiano percorso

Bus a Napoli, il flop dei controlli: auto in sosta selvaggia e gli autisti cambiano percorso
di Paolo Barbuto
Venerdì 9 Ottobre 2020, 08:30
4 Minuti di Lettura

L'uomo anziano è elegante e cerca di proteggersi dalla pioggia mentre aspetta il C31 alla fermata dell'autobus di via Padula, quasi all'angolo con via Manzoni. Avvicinarlo è un atto di cortesia perché la sua attesa è inutile signore, guardi che il pullman non passa, l'uomo si volta affranto: «C'è sciopero?», no, non c'è sciopero, c'è una macchina parcheggiata male che blocca i bus. Hanno cambiato percorso, le conviene aspettarlo più su, a via Manzoni. L'episodio risale a mercoledì mattina ma state tranquilli che pure ieri si è verificata la stessa situazione nella stessa strada.

Quella che stiamo per raccontarvi è la definitiva resa della civiltà al cospetto degli imbecilli, forse sarebbe meglio dire la resa della città di fronte ai prepotenti, ma il concetto non cambierebbe di molto.

 

Accade, come avrete intuito, che in alcuna strade c'è l'abitudine a parcheggiare le auto in sosta vietata, spesso restringendo il passaggio così tanto da vietare il passaggio degli autobus.

Un tempo la questione si risolveva con una chiamata dell'azienda di trasporto alla polizia municipale che multava in maniera poderosa l'automobilista in sosta selvaggia e subito la faceva prelevare l'auto dal carro attrezzi.

Oggi, invece, le cose vanno in maniera diversa: l'autista trova un'auto in sosta selvaggia, avvisa l'azienda e gli viene suggerito di cambiare strada perché di soluzioni immediate non ce ne sono. Così i bus seguono altri percorsi e, nella maggior parte dei casi, le persone che restano in attesa lungo le strade proibite non hanno informazioni adeguate e restano ferme alle paline per tempi eterni prima di arrendersi e cercare alternative.

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La vicenda non è recente, è accaduta già in altre occasioni nei mesi scorsi, solo che negli ultimi giorni c'è stata un'impennata: tre deviazioni per sosta selvaggia in quattro giorni. Lunedì è toccato ai bus della linea 654 che non hanno potuto percorrere via Veterinaria a causa di un'auto che ne impediva il transito. La notizia della deviazione di percorso del 654 è stata data dall'Anm sui suoi social poco dopo le otto del mattino, la comunicazione della soluzione del problema e del ripristino del regolare passaggio degli autobus lungo il percorso vietato è stata postata dopo dieci ore, alle 18.

Poi è venuto il momento degli incivili di Posillipo, mercoledì mattina via Pascoli è stata bloccata dalla sosta selvaggia, così il bus delle linee c21 e c31 sono stati costretti ad abbandonare quel percorso e hanno proseguito imboccando direttamente via Manzoni, lasciando a piedi chi aspettava alle quattro fermate previste sul tragitto vietato. In questo caso la deviazione imposta dalla sosta selvaggia è durata meno di due ore, poi l'automobilista ha deciso di muoversi e ha lasciato libera la strada.

Però, a sorpresa, ieri mattina la situazione si è ripresentata identica. Stessa auto, stesso posto, stesso blocco per gli autobus che per il secondo giorno consecutivo sono stati costretti a cambiare strada.

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Il popolo degli autobus ha sfogato la propria rabbia sui social. Ad ogni notizia di cambio percorso per auto in sosta irregolare, come scrive il burocratese dell'Anm, c'è stata una pioggia di proteste: tutti si sono chiesti perché non esiste controllo sulla viabilità e in molti hanno domandato perché non sia stato convocato immediatamente un carro attrezzi per rimuovere le vetture che impedivano il regolare percorso degli autobus.

Ecco, il punto probabilmente è proprio questo: perché di fronte all'inciviltà non esistono controlli, sanzioni, rimozioni? Ed ecco perché questa vicenda che può apparire piccina, assume contorni ben più ampi e si trasforma in una definitiva resa della città di fronte agli incivili e ai prepotenti. Niente controlli lungo le strade, impossibile ottenere l'intervento di un carro attrezzi perché i vigili non ne hanno più e bisogna far ricorso a quelli privati, così vince chi si prende la città. 

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