Bagnoli, prima gara ok: «Waterfront in 24 mesi»

Bagnoli, prima gara ok: «Waterfront in 24 mesi»
di Luigi Roano
Domenica 15 Maggio 2022, 00:00 - Ultimo agg. 16 Maggio, 14:23
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Che cosa si sta facendo a Bagnoli? Sono giorni in cui a Napoli ci sono i riflettori puntati di tutto il Governo e singolarmente nessuno parla dell’area ex Italsider la più grande incompiuta del Paese. E invece qualcosa si muove. Perché è partita la gara per la bonifica del cosiddetto “lotto fondiario” che inizia dalla Porta del Parco e finisce direttamente a mare. Il luogo dove sarà possibile costruire case, compatibilmente con l’indice di fabbricabilità esistente. In buona sostanza in 2 massimo 3 anni - i tecnici valutano questi tempi per gara e lavori - si dovrebbe iniziare a vedere un pizzico di quello che sarà il waterfront. Che resta tuttavia la grande incognita del Piano di trasformazione urbana di Bagnoli. 

L’allarme sulla bonifica degli arenili e del mare è stato lanciato in tempi non sospetti dal sindaco commissario Gaetano Manfredi e dai tecnici che lavorano nell’area della ex fabbrica del ferro. Il tema è che mancano i finanziamenti - a oggi - per farla, servirebbe un miliardo. Ma soprattutto non si ha certezza sul fatto che poi il mare torni effettivamente balneabile. In caso questa ipotesi si concretizzasse bisognerebbe ripensare all’intero piano e allo stesso waterfront lungo due chilometri. I test chiesti e ottenuti dal sindaco per capire appunto come procedere sono iniziati e trapelano già prime indiscrezioni significative. Quello che sta venendo fuori è che dove ci sono i pontili e davanti alla colmata l’inquinamento da idrocarburi è molto elevato come quello da metalli pesanti. Il confronto sui questa prima evidenza tra Ispra - Istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale - Arpac e i tecnici di Invitalia, il soggetto attuatore dei lavori a Bagnoli, in questi giorni sull’argomento è molto serrato. Non è certo una novità il quadro che i tecnici si stanno trovando di fronte però preoccupa lo stesso. Certo mancano ancora molti test prima di tirare le somme però si iniziano a disegnare scenari per valutare il risanamento oppure opzioni alternative. La Cabina di regia - che entro due settimane sarà convocata dalla ministra Mara Carfagna - sarà il primo momento in cui la vicenda della bonifica a mare e degli arenili verrà affrontata con elementi di conoscenza dello stato dei luoghi ai tempi nostri.

E sarà anche il momento in cui la bonifica a terra decollerà anche alla luce della sentenza del Tribunale che ha in gran parte riabilitato il lavoro di risanamento fatto negli ultimi tre lustri. 

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Proprio in virtù di queste considerazioni l’idea e la volontà del sindaco - più volta ribadita - è quella di mettere in moto quello che a Bagnoli già c’è al più presto possibile. Fari puntati sul pontile nord, 900 metri di passeggiata dentro al mare con una piattaforma terminale come belvedere. Possibilmente già da questa estate. Una Molo San Vincenzo - giusto per capire di cosa si sta parlando - già pronto. Per utilizzarlo non solo come passeggiata. Ci sono gli spazi giusti per farvi spettacoli, mostre e altro intrattenimento. Quello che manca è la cosiddetta «accoglienza», vale a dire bar e punti di ristoro. Si sta studiando la possibilità di installarvi piccole strutture mobili e temporanee. 

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In questo senso, uno dei rari pezzi pregiati dell’area ex Italsider è l’Auditorium che si trova dentro la Porta del Parco. Che ha resistito all’incuria e all’abbandono grazie a un guasto: quello dell’interruttore delle tende. Rimaste chiuse e che quindi hanno difeso dall’usura derivata dal battere dei raggi del sole sui tessuti e il legno. L’obiettivo è quello di utilizzare l’auditorium per quello che è coinvolgendo il San Carlo. Nello specifico per la musica sinfonica. Sono 16 i siti rimasti in piedi nell’area ex Italsider e bisogna rifunzionalizzarli e dare loro una nuova identità. A iniziare dall’Acciaieria che originariamente era stata destinata a diventare «Città della musica”. 

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