«Semp chius dint a na stanza cu ‘a didattica a distanza, ma c’a pozz fa’, c’a putimmo fa’». Intonano i versi del brano come un mantra per scacciare pensieri e paure, ma soprattutto per trasmettere e trasmettersi l’uno con l’altro la speranza. Sono piccoli, ma guerrieri. Sono gli allievi della scuola primaria dell’istituto Rodinò di Barra, che hanno scritto, cantato e musicato un rap sulla Dad. Un brano composto e interpretato da studenti e docenti in cui si raccontano a suon di musica le problematiche legate alla Didattica a distanza, le restrizioni dovute alla pandemia e la necessità di superare questo periodo critico.
«La partecipazione di alunni e famiglie è stata straordinaria e, a tratti, commovente - spiega il promotore dell’iniziativa, Antonio Lazzaro, docente di italiano, inglese e musica - nonostante le difficoltà di una didattica costretta al “remoto”».
«Abbiamo avviato la Dad con difficoltà - rimarca Lazzaro - iniziando con mezzi di fortuna. Ma siamo riusciti a fare miracoli. All’inizio il rap doveva essere un progetto di due o tre giorni, poi lo è diventato di sei mesi e i risultati sono la gioia e la speranza che esprimono gli occhi e le voci di questi bambini». Bambini che hanno dai 6 ai 10 anni, che vivono in una delle periferie dimenticate della zona est, Barra, dove contrariamente ai luoghi comuni ci sono eccellenze e potenzialità straordinarie, come gli alunni e i docenti della Rodinò. «Alla vigilia di Pasqua ci sembra un messaggio di ottimismo e di speranza di una nuova alba - continua il maestro - i bambini sono stati oltre che ironici e entusiasti, molto intonati e il risultato ha stupito tutti. A dimostrazione che, anche in momenti difficili come quello che stiamo vivendo da un anno, con la creatività, la passione e la voglia di fare comunità si raggiungono grandi risultati». Come insegna d’altronde il ritornello che con allegria rimarcano i piccoli della Rodinò: «Ma c’a putimmo fa’».