Napoli, l'enorme discarica data alle fiamme: guaine e carcasse «dimenticate» da anni

Napoli, l'enorme discarica data alle fiamme: guaine e carcasse «dimenticate» da anni
di Alessandro Bottone
Giovedì 2 Gennaio 2020, 17:54
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Non c'è pace per l'enorme area verde a ridosso del parco della storica villa Letizia, una delle dieci ville vesuviane di Barra, quartiere nella periferia est di Napoli. L'ultimo giorno del 2019 un rogo ha interessato una parte dei rifiuti sversati illecitamente accanto a ciò che resta di un campetto da calcio.

Non si esclude che l'origine delle fiamme possa dipendere dai botti lanciati nella distesa di «monnezza» ammassata da tempo e quotidianamente alimentata da materiali di ogni genere ma l'incendio potrebbe essere stato appiccato per cancellare i segni dell'ennesimo atto criminale contro l'ambiente. Si tratta principalmente di inerti, ovvero scarti di lavori edili per cui occorre un procedimento di smaltimento abbastanza costoso. Ci sono decine di metri di vecchie guaine utilizzate per impermeabilizzare le coperture degli edifici e numerosi ingombranti scaricati nelle aiuole. Le carcasse di veicoli restano a terra da anni nei pressi dell'ingresso dell'area attrezzata che non ha più un cancello, smantellato e portato via. Accedere è un gioco da ragazzi per i delinquenti che continuano a minacciare l'integrità e il decoro di questo luogo dimenticato da tutti. Ancora più facilmente si accede attraverso il parcheggio dove insistono altri cumuli di rifiuti, più volte dati dalle fiamme.

Sfigurata dai vandali e dagli incivili, l'area attrezzata era costituita da spazi e giostre per bambini e da gazebo in legno abbattuti dai roghi dei mesi scorsi, come quello di agosto. Caduta nel vuoto anche la proposta di alcuni residenti di installare dei dissuasori in cemento per bloccare gli accessi illeciti allo spazio di proprietà del Comune di Napoli e gestito dalla VI municipalità fino a qualche anno fa. Un muro di tufo, ripristinato di recente, separa questo spazio degradato dal parco di villa Letizia, oggetto di lavori di recupero da tempo, e dall'edificio storico nel quale sarà ospitata la stazione dei carabinieri.

Mentre si lavora per restituire alla cittadinanza uno spazio verde, c'è chi si chiede il motivo della mancata caratterizzazione dei rifiuti promessa negli anni scorsi e la conseguente rimozione. Nel frattempo i materiali sono aumentati e ci sono anche rifiuti classificati come pericolosi. Un nuovo appello contro l'immobilismo è stato fatto dall'associazione «Cittadinanza attiva per la Barra» con un video pubblicato su Facebook in cui si mostra lo stato di pesante degrado che caratterizza l'area.
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