Giovani da "salvare" e una offerta culturale ancora tutta da costruire per Barra, quartiere nella periferia orientale di Napoli. Per concretizzare l'ambizioso progetto di recupero e ristrutturazione dell'ex cinema-teatro Maestoso occorre ancora molto tempo. Una svolta dopo un periodo di stallo è arrivata lo scorso febbraio quando il Comune di Napoli, proprietario del bene in via Domenico Minichino, ha approvato il progetto esecutivo per 906mila euro dei lavori del secondo stralcio, attualmente in corso, e contestualmente il progetto di tre milioni e 874mila euro per il completamento dell'intera struttura.
Si immagina una sala polifunzionale che possa ospitare spettacoli teatrali, concerti e proiezioni cinematografiche.
Bisogna risalire al 2001 per il primo progetto di ristrutturazione del Maestoso che è stato portato a termine nel 2008. Soltanto sette anni dopo, nel 2015, il Comune approva il progetto del secondo stralcio. Quindi la gara d'appalto e la firma con l'impresa che arriva dopo tre anni, a gennaio 2018. In seguito emerge la necessità di eseguire delle verifiche sul fabbricato realizzato nel corso dei primi lavori e, dunque, di progettare opere strutturali integrative. Dopo anni di attesa l'area è stata formalmente consegnata all'impresa ad aprile 2021 per portare avanti il secondo stralcio: bisogna realizzare le pareti, le opere di impermeabilizzazione e gli impianti. Una ulteriore accelerata ai lavori arriva con un atto del Servizio 'Valorizzazione della città storica' dell'amministrazione comunale con il quale si affidano gli oneri di smaltimento dei rifiuti all'impresa aggiudicataria dell'appalto per un totale di 42mila euro. L'affidamento «è necessario per l’esecuzione dei lavori alla stessa affidati e non comporta variazioni al valore stimato dell’appalto principale», si legge del documento.
Un'ampia vetrata apre il futuro foyer alla piazza antistante. Il bar, la sala con le sedute rimovibili, gli eventi e soprattutto spazio ai giovani del quartiere. Si immagina un bene aperto alle compagnie di quartiere e alle associazioni del territorio con funzioni ricreative. E ancora: sala lettura, sala computer, ascolto musica. Luoghi e opportunità per ora carenti nel quartiere di Napoli Est. Il nodo è individuare tutte le risorse utili per portare a termine il terzo stralcio appena conclusi i lavori in corso. Una sfida come tante in un quartiere che non ha luoghi pubblici in cui si “produce” cultura.