In Campania il 38% degli abitanti rischia di cadere in povertà: è il dato più alto in Italia

L'organizzazione non profit “Una Voce per Padre Pio” ha garantito dall’inizio della pandemia a oggi la spesa solidale a 5mila famiglie

L'organizzazione non profit “Una Voce per Padre Pio”
L'organizzazione non profit “Una Voce per Padre Pio”
Lunedì 5 Giugno 2023, 14:05
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Il 38% degli abitanti della Campania rischia di cadere in povertà, il dato più alto in Italia con quello della Sicilia. È qui, oltre che in altre regioni del Mezzogiorno, che l’organizzazione non profit “Una Voce per Padre Pio” interviene con i progetti di “Obiettivo Italia”: dal 2021 con il solo progetto di “Spesa solidale” ha raggiunto e sostenuto oltre 5mila nuclei familiari, in gran parte in Campania ma anche in Lazio e Puglia.

A Napoli, nei quartieri di Barra, Ponticelli e San Giovanni, l’organizzazione assiste inoltre circa cento bambine e bambini della scuola primaria, per contrastare la dispersione scolastica. Tra le altre attività italiane, sostiene poi le persone anziane sole e distribuisce aiuti economici alle famiglie indigenti. L’organizzazione, in parallelo, è attiva anche all’estero con il “Corridoio Umanitario Sanitario – Progetto Cuori Ribelli”, programma medico-sanitario che trasferisce in Italia minori con cardiomiopatie congenite di Costa d’Avorio, Camerun, Ghana e Kosovo per sottoporli a interventi chirurgici salvavita.

Per finanziare le sue attività, l’organizzazione ha lanciato la campagna solidale “Padre Pio Social Aide”: si può contribuire inviando sms o chiamando da rete fissa il numero 45531.

La raccolta fondi è sostenuta dalla storica trasmissione di Rai Uno “Una Voce per Padre Pio”, in onda venerdì 9 giugno in prima serata, con replica pomeridiana il 2 luglio.

«La crisi socioeconomica del Mezzogiorno va affrontata con urgenza. Nella sola città di Napoli durante la pandemia le richieste d’aiuto sono aumentate del 40% e non si rilevano segni di miglioramento. Per uscire da questa situazione sono necessari interventi strutturali e di lungo periodo che aiutino le persone non solo a “sopravvivere”, ma a costruire il loro futuro, dall’istruzione al lavoro», ha detto Enzo Palumbo, presidente dell’organizzazione non profit.

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Tra i progetti portati avanti in Italia da Una Voce per Padre Pio, “Fratello Studio Sorella Scuola” è al suo settimo anno e prevede sostegno a bambine e bambini della scuola primaria, per contrastare la dispersione scolastica, in particolare nei quartieri di Barra, Ponticelli e San Giovanni. Ogni anno, il progetto segue circa cento minori. “Spesa solidale - aggiungi un posto a tavola” affronta gli effetti della crisi economico-sociale legata anche alla pandemia e alla guerra in Ucraina, sostenendo concretamente le famiglie in situazioni d’emergenza.

Dal 2021, anno in cui è iniziata la pandemia, il progetto ha raggiunto oltre 5mila nuclei familiari, non solo in Campania ma anche in altre Regioni, tra cui Lazio, Puglia e Lombardia. A Napoli, sostenuto dall’associazione “Una Voce per Padre Pio”, poi, è attivo l’emporio solidale, gestito da don Fulvio Stanco e dalla parrocchia di San Giuseppe e Maria di Lourdes di San Giovanni, dove circa 250 famiglie ogni mese ricorrono alla distribuzione di beni e prodotti alimentari. “Tendere la mano” prevede invece contributi economici alle famiglie indigenti, perché possano pagare utenze, spese mediche e altre necessità fondamentali. Ogni anno sono sostenute in questo modo circa 500 famiglie.

In Africa, dove il 90% dei bambini non ha accesso alle terapie chirurgiche, il programma medico-sanitario “Corridoio Umanitario Sanitario – Progetto Cuori Ribelli” trasferisce in Italia minori con cardiomiopatie congenite di Costa d’Avorio, CamerunGhana e Kosovo (in collaborazione con la Missione Kfor Multinational Specialized Unit – Pristina Msu) per sottoporli a interventi chirurgici salvavita. Sinora sono 70 i piccoli pazienti operati dalle eccellenze ospedaliere italiane. Con il progetto “Obiettivo Africa” sono attivi in Costa d’Avorio orfanotrofi e strutture residenziali per minori e ragazzi, dove vivono oltre 120 bambine e bambini, in parte con disabilità. A Yaoundé, in Camerun, è prevista l’apertura di una nuova casa-famiglia, in cui saranno ospitati bambini orfani o abbandonati.

Nel 2023, grazie alla raccolta fondi, sarà possibile rispondere alle richieste provenienti da Venezuela, Benin, Gabon, Repubblica Centrafricana.

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