Campi Flegrei, nuove tecnologie con telecamere a infrarossi per la sicurezza

Campi Flegrei, nuove tecnologie con telecamere a infrarossi per la sicurezza
di Pasquale Guardascione
Domenica 10 Febbraio 2019, 14:00
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La caldera dei Campi Flegrei è il vulcano più monitorato al mondo. Una rete di apparecchiature molto sofisticate ogni giorno inviano dati e segnali che vengono successivamente controllati e studiati dai vulcanologi dell'Osservatorio Vesuviano. Nel bollettino di gennaio, il dipartimento di Napoli dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha inserito una novità relativamente al monitoraggio termico mobile ad immagine delle fumarole. Oltre ai dati della rete permanente all'infrarosso termico del settore settentrionale del versante interno della Solfatara e del versante ovest della fumarola principale dei Pisciarelli, sono stati inseriti per la prima volta anche i dati delle telecamere termiche mobili.
 
«È un lavoro che portiamo avanti da tempo - esordisce Francesca Bianco, direttrice dell'Osservatorio Vesuviano -. Il principale obiettivo dei controlli è individuare eventuali variazioni nel tempo dei valori di temperatura, misurati al suolo in punti discreti di aree a temperatura maggiore della caldera, in modo da evidenziare eventuali modifiche nella distribuzione areale del campo fumarolico». I rilievi sono eseguiti mensilmente posizionando la telecamera in una specifica zona, al massimo per due notti. In particolare, viene utilizzata una termocamera portatile ad alta risoluzione e sensibilità, e la termocoppia utilizzata può avere un errore strumentale di circa 0,1° nell'intervallo da -200° a + 1260°. Le misure ottenute con la termocamera sono poi confrontate con quelle eseguite con la termocoppia rigida. «A gennaio sono state effettuate delle misure termiche lungo il versante meridionale del Montenuovo a Lucrino - continua la Bianco -. Così come pure in corrispondenza di una fumarola presso le Terme di Agnano e nella zona delle Mofete a Bacoli. I valori di temperatura che abbiamo rilevato in tutti e tre i punti risultano stabili e in tendenza con quelli del resto della caldera dei Campi Flegrei».

Dunque, un ulteriore dato che evidenzia lo stato del vulcano che nel primo mese del nuovo anno ha fatto registrare 36 terremoti tutti di bassa magnitudo. «L'analisi dei trend delle serie temporali Gps da luglio 2017 ha evidenziato che l'area flegrea è interessata da un bradisismo di sollevamento medio di circa 0,7 centimetri al mese - continua la direttrice Bianco -. Il sollevamento registrato alla stazione Gps del Rione Terra è di circa venti centimetri a partire da gennaio 2016. Inoltre, l'orientazione dei vettori tiltmetrici continua a mostrare una correlata coerenza con la fase di sollevamento del suolo radiale centrato nell'area della città di Pozzuoli». Ad ottobre scorso la commissione nazionale grandi rischi della Protezione Civile tra l'altro ha confermato il livello di allerta giallo di attenzione per la caldera dei Campi Flegrei.
 
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