La porta è aperta, ma dentro non c'è nessuno, o almeno si spera.. stiamo parlando della Grotta del Bagno della Sibilla, sulle sponde del lago d'Averno, nei Campi Flegrei.
All'interno, ancora presenti, candele e torce - ma anche una sega, forse utilizzata per tagliare il catenaccio che chiudeva il sito - risalenti a quando lo storico custode, Carlo Santillo, soprannominato Caronte, accompagnava turisti e visitatori. La celebre spelunca, da anni, purtroppo, versa in stato di abbandono. Andato in pensione il vecchio “Caronte”, a causa di problemi di salute, incuria, crolli e vandalismo hanno preso il sopravvento.
Individuato durante gli scavi archeologi, promossi dai Borbone nel 1750 e 1792, la grotta confusa in un primo momento, con la più celebre grotta oracolare della Sibilla Cumana, divenne da subito una delle mete preferite dei viaggiatori del Grand Tour, nei Campi Flegrei.