Capodanno a Napoli, tornano fuochi e concertone: «Eventi per quattro giorni»

Manfredi e il Capodanno di rinascita: «L'anno scorso in streaming, quest’anno dal vivo»

Il sindaco Gaetano Manfredi al Maschio Angioino con gli artisti dello show di Capodanno
Il sindaco Gaetano Manfredi al Maschio Angioino con gli artisti dello show di Capodanno
di Luigi Roano
Giovedì 8 Dicembre 2022, 00:00 - Ultimo agg. 9 Dicembre, 07:33
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«Un milione di turisti è in arrivo nella nostra città» racconta il sindaco Gaetano Manfredi nella Sala dei Baroni introducendo il ritorno del Capodanno. «Non dimenticheremo gli ultimi né chi soffre però ora la festa c’è e godiamocela anche per cacciare via quel pizzico di malocchio che ha caratterizzato questo periodo».

Un Capodanno da festeggiare con una quattro giorni che inizia il 29 in Galleria Umberto con un omaggio a Pino Daniele ed Eduardo curato dal figlio del “nero a metà” Alessandro Daniele. E finisce il Primo gennaio con l’omaggio al maestro Roberto De Simone che nel 2023 compie 90 anni. 

In mezzo il clou, la notte di San Silvestro con Piazza Plebiscito, palcoscenico dove salutare il 2022 e accogliere il 2023. Notte illuminata dai fuochi d’artificio - anche questi un ritorno - sia nella piazza simbolo che sul lungomare. A guidare la serata del 31 il comico Peppe Iodice con il cast di “Peppe Night” ospiti Belen Rodriguez, Stefano De Martino, Lina Sastri, Peppino di Capri, Biagio Izzo, Andrea Sannino, Rosario Maggio e Gianluca Capozzi.

«E - dice Iodice - non escludo sorprese chiamerò qualche altro amico se non mi chiede soldi lo faccio  sul palco». E dopo la mezzanotte il djset di Daniele Decibel Bellini e il live di Franco Ricciardi e Lucariello. Quindi la seconda parte della festa sul lungomare dove ci saranno due palchi: uno alla Rotonda Diaz e l’altro in piazza Vittoria. Una festa che li  sarà "Etnic a” con 25 performer, 10 dj, 5 percussionisti, 5 vocalist, 2 light designer, 2 videomaker e un astro nascente della canzone italiana quale Rkomi che il 30 aprirà alle 21 con il suo concerto il palco del Plebiscito. 

Il programma, nel solco del progetto «Napoli città della musica» curata dall’avvocato Ferdinando Tozzi che fa parte della cabina di regia della cultura del sindaco, «unisce suoni e canzoni dei popoli che si affacciano sul Mediterraneo, non ultima la canzone napoletana di ieri e di oggi». Prima della notte del 31, Etnica sarà un party diffuso e itinerante nei luoghi simbolo della città. «È un’occasione che consente alla città di ritrovarsi insieme per festeggiare il Capodanno - spiega Sergio Locoaratolo, coordinatore delle politiche culturali del Comune - quest’anno c’è un’offerta molto strutturata, un vero e proprio palinsesto di tre giorni, una programmazione culturale che trova nel Capodanno un pretesto per proporre alla città un’offerta culturale in continuità con quanto fatto fino ad ora.

E questa presentazione in anticipo rispetto al passato è per dare modo ai tour operator per organizzarsi», il riferimento è al milione di visitatori attesi. 

Ad aprire la giornata del 31 dicembre sarà in mattinata il concerto dell’Orchestra giovanile Scarlatti al PalaVesuvio. Ma le festa - è bene ricordarlo - parte il 29 nella Galleria Umberto con l’appuntamento Qualcosa arriverà - Audiovisual Live Performance con l’omaggio a Pino Daniele, Massimo Troisi, Eduardo De Filippo proposto dalla Fondazione Pino Daniele. Un grande evento con proiezioni di elaborazioni audiovisive, reinterpretazioni dal vivo e performance virtuali con la voce e la chitarra di Daniele. Un momento speciale sarà dedicato a Eduardo con proiezioni e live. Mentre per ricordare Troisi ci sarà una performance audiovisiva su «Qualcosa arriverà», brano scritto da Daniele per il film «Le vie del Signore sono finite». Prologo al Capodanno, il 30 dicembre, in piazza Plebiscito il concerto di Rkomi con special guest La Nina, LNDFK, Nziria e Lil Jolie. Con loro le promesse della musica Ste, Rama e Gaiè, quest’ultima appena 16 anni. Festa anche al carcere minorile di Nisida con lo spettacolo musicale ideato e diretto da maestro Carlo Morelli, mentre al Maschio Angioino per la prima volta ci sarà un il Capodanno dedicato esclusivamente ai bambini. Tutti gli spettacoli che animeranno la città sono a ingresso libero. 

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A illuminare l’ultima notte dell’anno i fuochi d’artificio. Due i momenti, uno allo scoccare della mezzanotte in piazza Plebiscito e poi dalle 2, per circa venti minuti a Castel dell’Ovo. Un inizio d’anno che si arricchisce, il 1 gennaio, con uno spettacolo curato dal maestro Roberto De Simone, che proprio nel 2023, compie 90 anni. Ad annunciare la sorpresa è il sindaco che nei mesi scorsi ha incontrato il Maestro per raccogliere idee e progetti che hanno portato alla realizzazione del concerto «Natale a Napoli alla Corte di Carlo di Borbone» che si terrà nella Basilica di San Domenico Maggiore alle 17.30. Nell’ambito del progetto Napoli Città della Musica, Elsa Evangelista, direttore artistico dell’Associazione Musicale La Nuova Polifonia, presenterà quindi alla città un concerto «in grado di sottolineare e rinsaldare i tradizionali e pluricentenari rapporti d’intesa e collaborazione artistica e culturali tra due grandi capitali: Napoli e Madrid» sottolinea Tozzi. In programma un’importante cantata composta per il Santo Natale, il Mottetto natalizio Quem vidistis pastores, per soli coro e orchestra di Carmine Giordano: si tratta di una composizione riportata alla luce proprio dal maestro De Simone e da lui revisionata. Il Mottetto ripercorre la storia della produzione napoletana, un momento musicale natalizio al quale Napoli, segnatamente nella splendida cornice di San Domenico Maggiore, non ha mai rinunciato sin dal 1737, anno in cui il compositore sannita lo compose mentre era maestro della Reale Cappella. L’orchestra, composta da 20 elementi e un coro di 40 tra soprani, contralti, tenori e basso coro, sarà diretta da maestro Alessandro De Simone nipote di Roberto,che ha revisionato l’opera. Manfredi più sciolto del solito è protagonista di un siparietto con Iodice e De Martino che hanno ironizzato sul cognome dell’ex rettore che ricorda un piatto tipico di Napoli i manfredi con la ricotta: «Io sono la pasta - ha detto il sindaco - ditemi chi di voi due però farà la ricotta». Manfredi conclude così la giornata: «È un Capodanno di rinascita, abbiamo ancora tutti negli occhi quello dello scorso anno che è stato in streaming, quest’anno sarà dal vivo». 

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