Castel dell'Ovo, al Comune di Napoli via alla sfida della gestione: «Un palcoscenico sul mare»

Castel dell'Ovo, al Comune di Napoli via alla sfida della gestione: «Un palcoscenico sul mare»
di Luigi Roano
Lunedì 8 Agosto 2022, 09:56 - Ultimo agg. 9 Agosto, 08:43
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Eccolo l'accordo tra Comune e Mibac - tra il sindaco Gaetano Manfredi e il ministro Dario Franceschini - sulla riqualificazione e valorizzazione di Castel dell'Ovo. Tra i monumenti più famosi al mondo - li la leggenda narra sia nata Partenope - che prevede l'utilizzo a titolo gratuito di Palazzo San Giacomo per 19 anni rinnovabili per altri 19. Il Municipio in cambio deve provvedere alla manutenzione di Castel dell'Ovo inclusi lavori che bisogna fare e non sono pochi. Di base l'Ente ha già una dote di una decina di milioni. Ma il piatto forte è la valorizzazione del castello e nell'accordo finalmente è chiarita la strategia: «Nel solco delle predette finalità - si legge - l'attuazione del Programma di valorizzazione prevede la realizzazione di un centro di partecipazione culturale, specializzato, innovativo, accessibile e dotato degli standard di sicurezza richiesti dalle destinazioni ivi previste, aperto ai giovani e alla fruizione anche da parte di un pubblico internazionale».

Cosa si deve fare a Castel dell'Ovo in termini di lavori? In estrema sintesi questo è lo schema dei cantieri. «Restauri conservativi a iniziare dai torrioni, miglioramento della sicurezza, dell'agibilità e della fruibilità delle aree comuni. Riorganizzazione e riqualificazione funzionale dei servizi e delle strutture esistenti, nuove strutture didattiche e museali e realizzazione di servizi aggiuntivi». A tali macro categorie di interventi si fanno corrispondere indicatori di risultato. Quali sono? «Il mantenimento nel tempo del manufatto storico con un allungamento di vita dello stesso l'aumento di flussi turistici e l'intensificazione della presenza di utenza interessata alla partecipazione agli eventi culturali inseriti nel programma di eventi delle sale di Castel dell'Ovo. Il corretto ed agevole utilizzo dei servizi connessi alle sale ospitanti gli eventi culturali e la fruizione in sicurezza degli spazi esterni». Una rivoluzione per il Castello ma anche per tutta l'area che lo circonda che è di altissimo pregio parliamo del Borgo Marinari e del Lungomare.

Così si deve dentro a Castel dell'Ovo sono tante cose nell'accrdo ci sono moti spunti: «Un uso museale del castello da intendersi sia come percorso di visita storico-architettonico, sia come spazio espositivo di documentazione relativa alla storia del monumento ed alla sua rappresentazione iconografica, nonché ai suoi rapporti col territorio; un uso connesso ad attività espositive; la riorganizzazione dell'uso e dei servizi ad esso connesso, delle sale, degli spazi per convegni e per attività culturali e di spettacolo e dei servizi aggiuntivi e di supporto. Ovvero posto di polizia, locali custodia, biglietteria, bookshop, sala didattica, punti di ristoro e altro. Per gli interventi di rifunzionalizzazione e valorizzazione il Comune dispone di un finanziamento di importo iniziale pari a 8 milioni a valere sulle risorse del Patto Sviluppo e Coesione della Città metropolitana di Napoli come riprogrammati nel mese di aprile 2020». L'obiettivo - nella sostanza «è valorizzare il monumento, riutilizzando gli spazi esterni ed interni puntando su un'offerta culturale permanente, che rivitalizzi il ruolo di grande attrattore turistico del monumento, riorganizzando la fruizione museale anche con dispositivi tecnologici innovativi tipo videomapping e guide palmari».

La strategia di fondo si basa sul mix funzionale e sociale «di sistemazione degli spazi terrazzati e delle sale interne per renderle fruibili in sicurezza e capaci di ospitare eventi culturali e di spettacolo, attività per il tempo libero idonee alla trasformazione delle stesse aree in piccole zone di accoglienza, visite guidate e percorsi espositivi tematici, convegni e congressi, esposizioni di rilievo nazionale ed internazionale, attività didattiche.

Tutto questo, renderà idonei gli spazi comuni ed i servizi di supporto per la numerosa utenza che la struttura ospiterà».

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