Megastore Neapolis, i lavoratori vincono
la battaglia: no all'apertura il 26 dicembre

Il centro commerciale Neapolis di Ponticelli
Il centro commerciale Neapolis di Ponticelli
di Antonio Folle
Lunedì 18 Novembre 2019, 16:54 - Ultimo agg. 19:37
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L'apertura al pubblico del Centro Commerciale Neapolis di Ponticelli il prossimo 26 dicembre ha scatenato una guerra senza esclusione di colpi tra gli oltre 150 dipendenti della galleria commerciale e la direzione del centro che, già lo scorso mese di maggio, ha comunicato ufficialmente la sua intenzione di aprire al pubblico il giorno di Santo Stefano. Una decisione che non sembra essere andata giù a nessuno, a cominciare proprio dai lavoratori che hanno scatenato un'aspra battaglia a colpi di lettere e mail inviate direttamente in direzione e a cui la direzione - come hanno fatto presente i rappresentanti dei lavoratori - si sarebbe guardata bene dal rispondere. 
 


«Abbiamo deciso di rivolgerci alla stampa perchè tutti i nostri appelli rivolti alla direzione di questo centro commerciale sono rimasti lettera morta - spiegano i lavoratori che hanno chiesto di mantenere l'anonimato per timore di ripercussioni - noi chiediamo di essere considerati come esseri umani e non solo come lavoratori che devono produrre. Se la direttrice di questo centro ha il sacrosanto diritto di restare a casa con la sua famiglia il 26 dicembre, anche noi rivendichiamo il diritto a stare con i nostri cari. Sappiamo bene - hanno proseguito i lavoratori - che chi fa il nostro mestiere va incontro a giornate di lavoro durante i periodi di festa. A dicembre avremo a disposizione solo il 25 dicembre per restare con le nostre famiglie se la direzione si ostinerà a voler aprire il centro il giorno 26». 

Una questione, quella dei centri commerciali aperti al pubblico durante i giorni festivi, che è finita più volte al centro dell'agenda dei sindacati di categoria. I rappresentanti dei dipendenti dei centri commerciali italiani hanno più volte contestato alle direzioni delle strutture aperture "forzate" che, in pratica, privano i dipendenti di ogni libertà personale costringendoli a lunghi "nastri" nei negozi. 

Il caso del centro Neapolis non è affatto un caso isolato. «Questo centro - spiegano ancora i lavoratori - non ha le potenzialità di un Campania o di un Vulcano Buono. In quel caso l'apertura può essere giustificata dal fatto che li ci sono cinema e ristoranti che attraggono migliaia di persone. Il Neapolis è un piccolo centro commerciale situato in una periferia che ha tantissimi problemi. Aprire il 26 dicembre dal punto di vista del volume d'affari sarebbe praticamente inutile. Viceversa - hanno concluso i rappresentanti dei dipendenti del Neapolis - darci la possibilità di restare a casa con i nostri familiari ci aiuterebbe a sentirci degli esseri umani e non semplicemente dei numeri che devono produrre fatturato».

Sulla questione è intervenuta direttamente da Milano con una buona notizia la Direzione Generale della Ceetrus, la società che gestisce, tra gli altri, anche il Centro Commerciale Neapolis di Ponticelli: «Tutti i centri commerciali Ceetrus saranno chiusi il 26 dicembre prossimo - si legge nella nota ufficiale diffusa da Ceetrus - poiché come sempre l'azienda è particolarmente attenta alle esigenze dei cittadini e dei lavoratori e desidera lasciare loro la possibilità di vivere questa giornata festiva con le proprie famiglie. Anche il centro di Neapolis si allineerà alla chiusura del 26 per le motivazioni di cui sopra. Entro domani verrà convocato dalla Direzione del centro un comitato per comunicare ufficialmente agli operatori il calendario definitivo del mese di dicembre. La decisione di aprire il Centro il 26 dicembre, come specificato dai vertici aziendali, non è però stata presa per iniziativa unilaterale della direzione del Centro Commerciale Neapolis, ma è stata presa collegialmente e in risposta alla specifica richiesta di alcuni operatori commerciali del centro stesso». 



 

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