Centro direzionale di Napoli, intervista a Giovanni Guglielmi: «Serve più cura, dov'è finito il Comune?»

«Il verde in buona parte sta morendo, la pavimentazione è malmessa»

Il Centro direzionale di Napoli nel degrado
Il Centro direzionale di Napoli nel degrado
di Luigi Roano
Mercoledì 25 Gennaio 2023, 11:00 - Ultimo agg. 13:34
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Ingegner Giovanni Guglielmi - presidente della Gesecedi, il consorzio che gestisce i servizi del Centro direzionale - la cittadella dei grattacieli è aggredita da degrado e incuria, a chi tocca la manutenzione del sito alla Gesecedi o al Comune?
«Le aree sono divise a metà, quelle pubbliche per intenderci cioè vialoni e verde, scale mobili e pavimenti così come i parcheggi toccano al Comune. Noi abbiamo la sicurezza e le aree private dove insistono gli immobili. È il Comune che deve muoversi».

E perché non si muove?
«Non lo ha mai fatto e non è mai intervenuto in maniera sistematica.

Il verde in buona parte sta morendo, la pavimentazione è malmessa».

Possibile che la Gesecedi non abbia nessuna interlocuzione con il Comune?
«L'abbiamo chiesta tante volte alla fine un pezzo lo gestisce la Municipalità, un altro l'assessorato alla viabilità e c'è anche il servizio patrimonio. Non si sa mai con chi parlare e quando lo si fa, per esempio con la NapoliServizi, la risposta è sempre la stessa: Non abbiamo fondi e nemmeno personale. Una cosa che ho sempre evidenziato è proprio questa, chi ha le competenze. Servirebbe che tutto fosse concentrato in un solo assessorato, il Centro direzionale è unico ed è un grosso pezzo della città».

Il sindaco Manfredi dice che sta per convocare un tavolo per stabilire proprio chi fa cosa e come farlo: non ha ricevuto nessuna convocazione?
«Mai arrivata nessuna convocazione. Ho seguito da vicino il dibattito sul Centro direzionale promosso da Il Mattino, noi della Gesecedi siamo quelli che hanno una conoscenza storica del sito potremmo dare tanti preziosi consigli, ma se non veniamo chiamati...».

Che consiglio darà al sindaco quando la chiamerà?
«La mia idea è che la cosa fondamentale è il completamento del Centro direzionale, a oggi esiste solo la parte occidentale mentre le aree dell'ex mercato ortofrutticolo sono abbandonate. Ci si lamenta perché il Centro direzionale dopo una certa ora si svuota, ma il progetto era che nella parte orientale andavano costruite le residenze che si coniugavano con gli uffici. Mettere la gente dentro significa fare vivere il sito, è chiaro che se ci sono solo uffici resterà per sempre così. Napoli ha bisogno di case, la città è satura solo qui si possono avere nuove residenze per i giovani altrimenti la gente se ne va in provincia, penso ai giovani».

Però qualcosa si muove, le due torri di piazza Salerno sono state vendute.
«È un fatto positivo, solo quella dell'Enel ne conteneva 3000 di persone, significa l'arrivo di più gente. Credo che si faranno uffici e alberghi».

Il sindaco ha varato una Variante al Prg, ora nella cittadella le destinazioni d'uso sono libere non più solo uffici, che ne pensa?
«È molto positivo, il mondo cambia e ciò che era utile 30 anni fa oggi non lo è più. Il Centro direzionale non è il Colosseo che deve restare lì com'è, adesso le esigenze sono diverse».

Ma la Gesecedi cosa fa?
«Abbiamo tutte le aree private dove sanifichiamo e puliamo, in più facciamo la guardiania che è fondamentale. Abbiamo una sala operativa all'avanguardia e tante telecamere, al Centro direzionale la sicurezza è massima. Basta pensare che i negozi non hanno serrande ma solo vetrate».

Tuttavia i commercianti alle 17 chiudono e il Centro direzionale con loro.
«Restano aperti se c'è un mercato. A iniziare dai parcheggi che dovrebbero avere prezzi più calmierati almeno nel weekend. Detto questo, quello che serve è portare attrattori ed eventi di qualsiasi tipo, come le competizioni sportive. È difficile che il Centro direzionale possa avere la stessa vitalità che c'è in altre parti di Napoli, ma se si propongono eventi, e servirebbe una struttura ad hoc per la programmazione, allora le cose cambiano. Con l'apertura ormai prossima della metropolitana, poi, sarà più semplice raggiungerlo e anche il valore immobiliare tornerà a salire. Il sito sarà collegato con tutta la città e la gente può decidere di venirci ad abitare e di passare delle ore per lo svago. Oggi quello che conta non è la lontananza dal posto di lavoro o dove andare a divertirsi, ma quanto tempo si impiega per arrivarci».

Eppure di fronte al Centro direzionale la Regione ha deciso di costruire la sua nuova cittadella dei servizi, che idea ha al riguardo?
«Non è un'idea geniale fare altri uffici alternativi al Centro direzionale. Se la Regione ha bisogno di spazio nel nostro sito ce ne è in abbondanza sia in affitto che in vendita e a prezzi ottimi, io che giro il mondo per lavoro le posso dire che altrove funziona così, si usa quello che esiste, tra l'altro costruito per soddisfare le esigenze di chi ha bisogno di uffici». 

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