Centro direzionale di Napoli, il progetto della torre Enel: «Rinascerà con asili, piscine e ristoranti»

Centro direzionale di Napoli, il progetto della torre Enel: «Rinascerà con asili, piscine e ristoranti»
di Luigi Roano
Martedì 6 Settembre 2022, 11:00 - Ultimo agg. 7 Settembre, 09:13
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«Consorzio BD Tower» retto da Davide Bucci questo l'acquirente della Torre dell'Enel proprio all'ingresso del Centro direzionale. Trenta imprese - con un progetto già scaricato sul sito specifico - puntano sulla cittadella dei grattacieli per costruire un pezzo di futuro della città oltre che il rilancio dello stesso sito. Una discesa in campo seguita da vicino dal Comune e dal sindaco Gaetano Manfredi che in qualche modo ha garantito agli imprenditori come il rilancio del Centro direzionale passa anche per una robusta politica della cosa pubblica, vale a dire che il Municipio è pronto a investire in infrastrutture, manutenzione. Garanzie che hanno convinto questi imprenditori a scegliere il complesso disegnato da Kenzo Tange e a fare un investimento che - a giudicare dal progetto - è impegnativo e affascinante. 

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«Sviluppo del primo Polo del Sociale in Campania» si legge sul sito del Consorzio, questa la premessa con la quale poi le schede guidano all'interno del progetto in maniera più complessiva dove si coglie un po' lo spirito della discussione di questi giorni.

Vale a dire non solo terziario e direzionale ma anche altre funzioni per rilanciare il Centro direzionale e dare nuova vita ai tanti immobili del sito. Il workshop che il Comune si accinge a varare con la formazione di un tavolo ad hoc che presto si riunirà, punta esattamente a una diversificazione di funzioni per attrarre nuovi investitori. «L'obiettivo del progetto - si legge nelle schede sul sito di di BD Tower è quello di concentrare in un'unica struttura le più alte professionalità presenti sul territorio ridando lustro ad un'area, come quella del Centro Direzionale, nata negli anni '70 con lo scopo di costituire un nucleo attrattivo per le imprese, arti e professioni». Cosa significa? «Un'intera area della torre sarà destinata a promuovere lo sviluppo di una serie di progetti sociali tra cui asili nido e baby sitting, a servizio gratuito di tutti i soggetti operanti nella stessa». E ancora: «Altresì coinvolgere tutte le più importanti associazioni di categoria riconosciute a livello nazionale, alle quali verrà garantito l'uso gratuito degli spazi a loro destinati al solo fine di promuovere le attività sociali». E il business dove è? Nella valorizzazione dei grattacieli, nello specifico nella torre ex Enel: «Gli ultimi piani della torre saranno destinati ad una struttura ricettiva convenzionata con le attività presenti nella torre, che includerà palestra, centro benessere, ristoranti, piscina e l'accesso al meraviglioso skyline sulla città di Napoli». Non ci sono notizie sui tempi di realizzazione e sul classico taglio del nastro ma rendering dei lavori che si stanno facendo all'interno sì. «La torre si sviluppa su 32 piani fuori terra e 3 piani interrati destinati prevalentemente ad uffici oltre che ad archivi, depositi, sala conferenze, mensa e autorimessa. La sala conferenze, in grado di accogliere circa cento persone, è stata progettata dall'architetto Paolo Portoghesi». Quindi l'annuncio: «I locali, in vista dell'apertura al pubblico, sono stati rinnovati sia sul fronte del design che degli spazi. Per accogliere e supportare gli ospiti ed i clienti delle alte professionalità appartenenti agli ordini ed agli albi nazionali, tra cui studi commerciali, legali, notarili, di architettura, di ingegneria, nonché a soggetti operanti nel settore bancario, assicurativo e dell'intermediazione finanziaria». La sostanza è che c'è chi dal Centro direzionale scappa per costruire a 200 metri di distanza una copia dello stesso, la Regione, e chi invece ci scommette e ci investe per il rilancio». 

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