Comune di Napoli, atenei e imprese: è patto al Centro direzionale

Comune di Napoli, atenei e imprese: è patto al Centro direzionale
di Luigi Roano
Domenica 4 Settembre 2022, 07:57
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Il Comune ha messo in moto il motore del rilancio del Centro direzionale, il campanello d’allarme è scattato con il progetto della Regione di costruire il nuovo quartier generale 200 metri più avanti abbandonando così la cittadella dei grattacieli dove occupa ben 4 torri. Un depauperamento secco del Centro direzionale quartiere già provato dalla crisi e dalla pandemia. Ma cosa significa accendere il motore? Il sindaco Gaetano Manfredi e la vicesindaco e assessora all’Urbanistica Laura Lieto hanno fatto un patto con imprese, proprietari degli immobili e atenei. Eccolo il tavolo tecnico del Comune annunciato dall’ex rettore venerdì a margine del Consiglio comunale. Il workshop per il Centro direzionale che ora è pienamente inquadrato nel rilancio dell’intera area orientale e assieme al quartiere di Gianturco, due siti che nel progetto della Regione delle Fs denominato “Porta est” erano stati lasciati fuori.

Sullo sfondo, si sta muovendo anche il Consiglio comunale che è sovrano sulla materia urbanistica atteso che per quel pezzo di città sarà necessaria una variante urbanistica per aggiornare il Prg ormai vecchio 40 anni.

L’area est - giova ricordarlo - è già al centro di numerosi investimenti come l’intervento della Apple insieme alla Federico II e il Polo Agritech che vede protagonista sempre l’università federiciana assieme a un pool di cento imprese. 


A parlarne con Il Mattino è la vicesindaca. «Al tavolo che stiamo formando - dice la Lieto - siederanno molti interlocutori lo scopo è avviare una consultazione sulla destinazione futura del Centro direzionale. Ci saranno ovviamente i proprietari degli immobili, le università Pegaso e Parthenope, compagnie private, il commercio, la Gesecedi che deve occuparsi della manutenzione del sito e dei parcheggi non pertinenziali e anche la Regione».

Sul perché è invitato a anche l’ente di Santa Lucia lo spiega la stessa vicesindaca. «La Regione è proprietaria di una torre, quella del Consiglio regionale, e altre tre le ha in affitto. Ci saranno al tavolo tutti gli utilizzatori del Centro direzionale, ma il lavoro che stiamo facendo va anche in altre direzioni non solo l’ascolto delle proposte e quello che il Comune può fare per soddisfarle». Di cosa si tratta? «Un lavoro intensivo che stiamo facendo interpellando anche altre realtà dove ci sono esperienze simili a quella del Centro direzionale, penso a Berlino o ad Amburgo e alle downtown americane per capire come queste esperienze si siano poi evolute visto che si sono formate nella stessa epoca del Centro direzionale. Stiamo facendo un lavoro di comparazione con le altre esperienze europee ragionando al contempo con l’idea che il Centro direzionale fa parte dell’area orientale e va inquadrato in un contesto più generale. In autunno inizieremo incontri e valutazioni sul lavoro che stiamo svolgendo».

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La tela che sta tessendo il sindaco e la sua vice regge solo con il coinvolgimento del Consiglio comunale e l’organismo dove l’argomento è già stato oggetto di un paio di riunioni è la commissione urbanistica dell’Assemblea cittadina. Dove sul tavolo naturalmente c’è la Variante urbanistica dell’area orientale come annunciò la stessa Lieto a Il Mattino meno di un mese fa: «Noi stiamo lavorando - disse il 7 agosto - in una cornice che è più larga del Centro direzionale. Porta est è uno snodo infrastrutturale importante della città orientale: riguarda Piazza Garibaldi, il nodo di Gianturco fino ad arrivare al mare e le retro aree del Centro direzionale, quelle che una volta erano di ex “Agorà 6”. Aree pubbliche. Questo per dare una indicazione in linea di massima su cosa si sta ragionando». Di questo si dovrà occupare la Commissione urbanistica solo dopo avere fatto questo lavoro - la sostanza della vicenda - e quindi anche formulato la Variante il Comune si siederà al tavolo della Conferenza dei servizi per “Porta est”. Organismo dove la stessa Lieto rivelò che «del trasferimento della Regione in un nuovo quartier generale nell’area di Gianturco non si è mai parlato». La cosa importante - trapela dal Comune - che il Consiglio comunale abbia contezza di cosa si sta discutendo perché in ballo c’è il futuro sviluppo di mezza Napoli.

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