Non si fa in tempo a pulire e a restaurare che gli imbrattatori seriali intervengono per ripristinare le condizioni di degrado precedente. Per l'antico campanile della Pietrasanta, una delle torri campanarie più antiche d'Italia, non sembra esserci pace. Ormai i raid vandalici commessi a colpi di vernici spray non si contano più e gli insulti all'antico monumento partenopeo sembrano non fare più nemmeno notizia. Questa notte, come hanno denunciato i residenti della zona, nuove scritte sono comparse sul basamento della torre. Orribili graffiti realizzati con vernice rossa, nera e blu, firme di graffitari incivili che agiscono indisturbati quando nel centro storico di Napoli cala il silenzio della notte.
«Purtroppo c'è ben poco da fare - denuncia Giuseppe Serroni dell'associazione I Sedili di Napoli - dal momento che non c'è collaborazione istituzionale.
L'associazione Angeli del Bello s'è occupata più volte degli interventi di pulizia del candido basamento del campanile, utilizzando costose apparecchiature che hanno più volte dimostrato la loro efficacia ma che, però, non possono bastare a contrastare il fenomeno della inciviltà diffusa anche a causa di un certo lassismo istituzionale. «Il laser blaster che la El.En. ci mette a disposizione - è l'affondo di Serroni - è l'unica arma efficace per tutelare i marmi ma non è sufficiente se manca poi la volontà da parte delle Istituzioni di proteggere il patrimonio Unesco al centro storico».
E il compito di salvaguardare il patrimonio sarebbe demandato proprio a quelle istituzioni che avrebbero anche il compito di tramandare il patrimonio partenopeo alle future generazioni magari mettendolo al riparo dal dilagare dell'inciviltà. «È terribile - la denuncia di Antonio Alfano dell'associazione No Comment - vedere come monumenti del genere siano oggetto di un vandalismo senza senso che abbrutisce luoghi storici e luoghi d'arte. Chiediamo che, come promesso negli anni scorsi, sia istituito un servizio di videosorveglianza efficiente che sia in grado di proteggere i beni culturali e, allo stesso tempo, dare sicurezza ai napoletani ed ai turisti nelle ore notturne».
Videosorveglianza, sorveglianza attiva da parte dei residenti, pene certe per gli imbrattatori seriali - magari con la costituzione di parte civile da parte del Comune in eventuali processi -, e progetti di sensibilizzazione delle nuove generazione sono le sole armi per proteggere il patrimonio storico-culturale della città. Un patrimonio che il nuovo soprintendente Salvatore Buonomo ha definito immenso, pur ribadendo la necessità di creare una scala di priorità dettata dalle risorse economiche a disposizione.