Palazzo Chigi e Palazzo San Giacomo in campo per il Metropolitan. Il rischio chiusura dello storico multisala di Chiaia - ai cui gestori «Intesa Sanpaolo ha chiesto di liberare i locali» - mobilita sia il sindaco Manfredi sia il ministro Sangiuliano. In vista dell'incontro di martedì prossimo a Roma in cui verrà discussa la possibilità di applicare un vincolo di destinazione d'uso alla struttura (una delle soluzioni più concrete per evitare la nascita di un garage o un supermercato in una location d'arte), in tanti si muovono per provare a salvare questo importante pezzo di cultura nel cuore della Napoli borghese.
C'è già una manifestazione prevista per il 12 marzo all'esterno di Palazzo Cellamare, organizzata da Verdi e Radiazza. Sono già oltre 600, invece, le firme raccolte per la petizione lanciata dal Comitato Valori Collinari su change.org. Ha scelto un tweet, il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, per venire in soccorso al Metropolitan.
Mancano sette giorni alla mobilitazione cittadina per il Metropolitan. Domenica 12 marzo alle 10.30 è prevista la una mobilitazione cittadina promossa dal deputato di Alleanza Verdi-Sinistra, Francesco Emilio Borrelli e dal conduttore de “La Radiazza” Gianni Simioli: «Le istituzioni si stanno attivando per salvare la struttura - dicono Borrelli e Simioli - ma è importante che la città non resti indifferente. Anche noi abbiamo attivato i nostri canali per analizzare la situazione dal punto di vista giuridico. Invitiamo tutti i cittadini a prendere parte alla mobilitazione per portare avanti insieme questa battaglia». «Se si vuole davvero salvare il cinema Metropolitan - osserva Gennaro Capodanno del Comitato Valori Collinari - c'è solo una strada da seguire: vincolarne la destinazione d'uso in base alla norme dettate al riguardo dal Decreto Legislativo 22 gennaio 2004. Una procedura che a Napoli fu già adottata alla fine dell'anno 2014 per salvare un altro teatro cittadino, il teatro Trianon. Anche in quella circostanza si temeva che l'antico teatro partenopeo potesse essere trasformato in supermercato o sala bingo. Dopo l'appello lanciato alle istituzioni, attraverso i social, da comitati e cittadini, fu avviata la procedura per il vincolo di destinazione d'uso che bloccò ogni possibilità di trasformazione».