Circolo Tennis, task force per l'acquisto. Villari: «Pronti a comprare il nostro club»

Circolo Tennis, task force per l'acquisto. Villari: «Pronti a comprare il nostro club»
di Maria Chiara Aulisio
Martedì 13 Marzo 2018, 11:09
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La disponibilità c'è, i soci presenti all'affollata assemblea convocata ieri pomeriggio dal presidente Riccardo Villari per avviare un primo confronto sul possibile acquisto del Circolo del Tennis, si sono in gran parte dichiarati favorevoli alla trattativa. Tutti d'accordo, o quasi, sull'opportunità di diventare proprietari della struttura di viale Dohrn a patto che il Comune di Napoli che l'ha messa in vendita, abbassi, e non di poco, le pretese. Ventitrè milioni di euro appare ai soci una cifra esagerata, completamente fuori mercato e ben lontana dalla somma che eventualmente il sodalizio sarebbe disponibile a spendere. Anche se c'è già chi dice che «tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare» e al momento opportuno, se mai dovesse arrivare il giorno di mettere mano al portafoglio, sarebbero in tanti a tirarsi indietro. Fino a che se ne parla nessun problema ma mettere la propria firma per accendere un mutuo eventuale è un'altra cosa. Intanto, Villari (che ha anche inviato una lettera al presidente Mattarella per invitarlo al Circolo) ha annunciato la costituzione di un gruppo di lavoro ad hoc per gestire la trattativa che si aprirà ufficialmente quando sulla scrivania del presidente arriverà la lettera da Palazzo San Giacomo con la quale il Club viene informato della volontà di vendere: «Per quanto mi riguarda farei di tutto per acquistare quella struttura, è un pezzo di memoria della nostra città che non va perso - dice l'ex senatore alla guida del sodalizio - è chiaro che poi l'assemblea è sovrana e sarà lei a decidere. In ogni caso con il Comune non c'è mai stata alcuna contrapposizione, ognuno persegue il proprio interesse, è chiaro, ma nel rispetto di un dialogo che non è mai mancato. Dubito - aggiunge - che ci sia un intento speculativo, anzi ritengo che Palazzo San Giacomo abbia tutto l'interesse a vendere a noi, fosse solo per il vincolo che c'è e inevitabilmente rende il Circolo meno appetibile».
 
In sintonia con Villari anche Volia Chitis, attuale presidente del comitato di presidenza, al vertice del Club dal 1986 al 1993: «Ho 85 anni ma un senso di appartenenza a questo Circolo che mi impone di essere tra i favorevoli all'acquisto. E poi le quote potrebbero finire nell'asse ereditario o, volendo, rivendute. Insomma, credo che valga la pena avviare un ragionamento concreto e valutare seriamente questa opportunità». Tra i past president anche Raffaele Vanoli, al Tennis dal 1997 al 2007: «Questione antica, - dice l'ingegnere - la affrontammo anche sotto la mia presidenza ma non ricordo più neanche per quale ragione non se ne fece niente. A questo punto non si tratta di essere favorevoli o contrari ma di capire quali sono le condizioni. Se mai si dovesse prendere in considerazione l'ipotesi acquisto sarà un lavoro lungo e complesso». Inevitabile la polemica: perché se da un lato una gran parte dell'assemblea si dichiara favorevole al dialogo, c'è una fronda che invece di tirar fuori soldi per l'acquisto della struttura non ne vuole neanche sentire parlare. «È chiaro che rispetto a decisioni di questo genere c'è chi si dimetterà - prosegue Villari - chi sceglierà di non partecipare ma di rimanere tra i soci e chi invece vorrà essere tra i protagonisti dell'operazione. Rispetteremo le esigenze e le volontà di tutti». Ninni Serra, presidente per tre mandati, parla di cifre lontanissime da quelle che si potrebbero eventualmente prendere in considerazione: «Se il Comune ha deciso di vendere - dice Serra - speriamo di riuscire a esercitare il nostro diritto. Anche sotto la mia presidenza ci siamo sempre dichiarati pronti a un passo del genere: è chiaro che se i numeri dovessero rimanere quelli di cui si parla, credo che vengano a mancare le condizioni di base».

Un'assemblea lunga e anche abbstanza vivace, quella di ieri pomeriggio, che ha raccolto nella sede di viale Dorhn un gran numero di soci di gran lunga superiore alle aspettative. L'argomento è molto sentito tra gli oltre ottocento iscritti al sodalizio e in tanti hanno scelto di prendere parte all'incontro per sentire dalla voce di Villari programmi e progetti circa il futuro del Club. Paolo Briganti, socio da 45 anni, non ha dubbi: «Come tutti quelli che davvero vogliono bene al sodalizio è chiaro che anche io sarei favorevole all'acquisto con la possibilità di trasmettere le quote ai figli naturalmente». C'è un punto però sul quale Briganti consiglierebbe di puntare per cercare di portare a casa l'affare: «La chiave della trattativa deve essere il vincolo d'uso della struttura. Non credo che in tanti siano disponibili a spendere ventitrè milioni di euro per un circolo sportivo che tale è, e tale deve rimanere. Pensateci».
 
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