Caso quasi unico in Italia, la Circumvesuviana è una sorta di metropolitana all’aperto, con le sue stazioni piazzate nei centri urbani e i binari che attraversano campagne e strade. Una rete ferroviaria che non manca di elementi di complessità. Come i passaggi a livello, strutture che tagliano in due intere vie, spesso bloccano il traffico alimentando l’inquinamento, costringono pedoni e automobilisti a rivedere programmi e orari. Di recente, poi, sono sempre di più le lamentele per i guasti: le sbarre non si abbassano e i treni passano senza protezione. In questi casi in realtà la procedura tecnica è molto rigorosa: il convoglio deve proseguire con la marcia a vista e il capotreno deve scendere e controllare che nessuno attraversi i binari, mettendo delle barriere mobili di cui dispone proprio per questi casi. Quasi sempre il guasto viene segnalato per tempo e non si verificano incidenti, ma il treno che passa con il passaggio a livello aperto è sempre uno spettacolo sconcertante, rilanciato puntualmente sui social. Su questo l’azienda è lapidaria: il processo di soppressione avviato da anni «viene fortemente ostacolato dalle amministrazioni comunali e da comitati vari, anche in presenza di viabilità alternativa realizzata dalla stessa Eav».
Sulle linee della Circumvesuviana sono 99 i passaggi a livello pubblici, cioè che si affacciano su strade o piazze. Di questi, 11 sono “Soa”, ossia regolati solo da segnalatori ottici e acustici, senza barriere. Sono i più pericolosi (nel 2012 due sorelle a Somma Vesuviana morirono travolte dal treno proprio perché non sentirono la sirena) ma anche quelli su cui Eav ha lavorato di più per eliminarli: 14 negli ultimi sei anni.
Naturalmente esistono anche le eccezioni. A Pompei è ormai realtà la cancellazione di quattro passaggi a livello (linea Napoli-Poggiomarino): via Nolana, via Fucci, via Crapolla e via Scacciapensieri. I lavori cominceranno tra poco grazie a un investimento di 68 milioni sempre di Eav. Battuti, ma non convinti, i cittadini che - supportati anche da parlamentari dell’area - ritengono i sottopassaggi pericolosi e difficili da manutenere. A Striano, invece, la sinergia con il Comune ha consentito di eliminare tutti i passaggi a livello situati in campagna. Ci sono anche le missioni impossibili: per esempio Poggiomarino, attraversata da una decina di passaggi a livello: si deve aspettare fino a 20 minuti prima che, tra incroci e ritardi, le barriere si alzino. Ma eliminarli è un’impresa, le strade alternative non ci sono. Anche Nola ha sognato a lungo la fine dei problemi alla circolazione, poi la Regione ha definanziato il progetto dei sottopassi e tutto si è fermato.