Comunali a Napoli. Chiaia-Posillipo in ostaggio di movida e ras della sosta: «Mai più caos e anarchia»

Comunali a Napoli. Chiaia-Posillipo in ostaggio di movida e ras della sosta: «Mai più caos e anarchia»
di Valerio Esca
Domenica 1 Agosto 2021, 10:47 - Ultimo agg. 2 Agosto, 08:04
5 Minuti di Lettura

Verde tradito, parcheggiatori abusivi, movida selvaggia. Chiaia, San Ferdinando e Posillipo, i tre quartieri che costituiscono la prima Municipalità, non sono certo quelli messi peggio in città, rispetto a zona periferiche completamente abbandonate, ma soffrono sotto la morsa dell'illegalità e dell'incuria. Quella sì, diffusa a macchia di leopardo su tutto il territorio. Oltre che nell'ultimo anno a ritrovarsi con il traffico paralizzato h24, a causa della chiusura della Galleria Vittoria.

Uno dei grandi temi, dei grandi dibattiti e causa di scontro tra le parti negli ultimi anni, è stato senz'altro quello legato alla movida dei cosiddetti baretti a Chiaia. Gestori contro residenti, con in mezzo il Comune e la Municipalità. Tra ricorsi al Tar, carte bollate, piante volate dai balconi e deregulation di tavolini e orari (che in molti rispettano, ma altri no).

Una questione irrisolta, con la palla che passa al prossimo sindaco. «La movida è stata senz'altro negli anni una piaga senza precedenti per noi residenti. Oltre agli atti di violenza, il quartiere è stato stravolto. Proliferare di locali ovunque, ma non solo baretti, anche friggitorie, gelaterie, il tutto a discapito dei negozi di vicinato che di fatto sono scomparsi».

Lo racconta Caterina Rodinò, del comitato di residenti Chiaia Viva e Vivibile. «Chiaia ha perso la sua identità e oggi è solo movida. Locali in cui si cucina, in cui si beve per tutta la notte e il giorno dopo è un immondezzaio» tuona Rodinò. Tutti nodi da sciogliere e sui quali nei prossimi mesi si dovrà dibattere con la nuova amministrazione: «Al prossimo sindaco e alla prossima amministrazione - dice Rodinò - desidereremo chiedere di essere degli interlocutori, non esclusi completamente dalle questioni. Su queste problematiche il Comune e i gestori hanno fatto fronte unico e dall'altra parte siamo rimasti noi residenti. Tutto quello che non va a favore delle attività è considerato zero. Siamo stanchi di fare ricorso al Tar per far valere le nostre ragioni».

Dall'altro lato però i gestori tendono un ramoscello d'ulivo. «Ci aspettiamo di essere coinvolti nelle decisioni e nelle scelte che la politica andrà a prendere, così come abbiamo cominciato a dire a qualche candidato - rimarca Aldo Maccaroni, dell'associazione Chiaia night - Abbiamo chiesto ci fosse un delegato alla notte per poter gestire le problematiche relative alla movida, de Magistris ha promesso e non ha mai mantenuto. Ci era stato detto che sarebbe stato nominato un assessore della notte, tutte promesse da marinaio da questi politici che se potessi abolirei». I gestori vorrebbero un comitato, che possa rendere possibile il confronto tra istituzioni e residenti, oltre ovviamente ai barettari. «Trovare una mediazione per potere convivere» dice Maccaroni.

Benedetta de Falco, presidente dell'associazione Premio greencare, impegnata da anni come volontario nelle questioni legate alla cura dell'ambiente, soprattutto nella zona della prima Municipalità, punta il dito contro il parlamentino di Chiaia-Posillipo. «La Municipalità, organo di controllo che dovrebbe accorciare le distanze tra cittadini e Comune, è stata assente in questi anni. Un organo che non ha funzionato. Chiaia è in mano ai parcheggiatori abusivi, con aiuole e parchi degradati. Le adozioni dei giardini non hanno funzionato perché la Municipalità non ha vigilato. Noi abbiamo fatto una grande battaglia per questi due parchi, Virgiliano e Villa Comunale, dov'erano i consiglieri di municipalità? Mai visti - rimarca De Falco - Siamo scesi a ripulire i giardini, loro non si sono spaccati la schiena come noi. Cosa hanno fatto in questi anni?». Alla prossima amministrazione la de Falco chiede «che venga favorito il rapporto virtuoso tra pubblico e privato. Il verde ha dei costi altissimi per la manutenzione che il Comune non può permettersi. Dare spazio ai mecenati, questa è l'unica strada per risollevare il comparto del verde in città». E aggiunge: «Non si deve guardare più alla Villa Comunale e al Virgiliano come unici spazi verdi disponibili. Bisogna fare in modo che tutti gli anfratti degradati tornino alla fruizione di tutti. Una buona amministrazione deve fare in modo da tenere Villa Pignatelli più aperta alla città, recuperare le aiuole di piazza Vittoria, così come quelle di Salvatore Di Giacomo. Ci vuole più decoro».

Edvige Nastri di Cittadinanza Attiva solleva invece la piaga degli abusivi della sosta. «Il parcheggiatore abusivo oltre ad essere una presenza anomala in una città che ha già grossi problemi di traffico, non fa altro, soprattutto a Chiaia e Posillipo, penso a Santa Lucia, alla zona di via Imbriani, che creare ancora più disagio alla circolazione. Penso a via Chiatamone, che adesso con la chiusura della Galleria Vittoria è diventata un imbuto. I parcheggiatori non si fanno certo il problema di fermare le auto in seconda fila e questo chiaramente non consente un fluido passaggio della circolazione. Oltre ovviamente all'illegalità, che chiama altra illegalità». «Ci si aspetta che nel programma del prossimo sindaco ci sia tra le priorità il ripristino della legalità - aggiunge Nastri - e presidi di polizia più attenti e presenti sul territorio. Non è più tollerabile questa illegalità diffusa».

© RIPRODUZIONE RISERVATA