Comune di Napoli, niente intesa sui nuovi parcheggi: «Fermi da trent'anni»

La sinistra è sul piede di guerra: «Facciamo fatica a capire quale sia l'interesse pubblico di questi progetti»

Comune di Napoli, niente intesa sui nuovi parcheggi: «Fermi da trent'anni»
di Luigi Roano
Giovedì 23 Marzo 2023, 07:00 - Ultimo agg. 24 Marzo, 07:21
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Un lungo e tormentato Consiglio comunale quello di ieri - è durato 8 ore - con alcune delibere approvate e con esse molti Ordini del giorno, di natura molto politica, sono indirizzi che i consiglieri danno alla Giunta. Tuttavia due sono le notizie concrete: sul fronte politico Nino Simeone lascia «Napoli Libera» il gruppo di diretta emanazione del governatore Vincenzo De Luca «per motivi politici». Si trasferisce per ora nel gruppo misto, ma tanto il Pd che il M5s - non a strettissimo giro - potrebbero essere la sua nuova casa. Tuttavia l'animo di Simeone batte a sinistra e Napoli solidale potrebbe fare al suo caso. Finisce così la sua liaison con il Presidente della Regione. La seconda notizia è che a 30 anni di distanza da varo del piano parcheggi, nemmeno ieri c'è stato il via libera dell'Aula. La maggioranza che regge il sindaco Gaetano Manfredi su questo argomento si è spaccata. La delibera è tornata in commissione infrastrutture, presieduta dallo stesso Simeone. Procediamo con ordine a partire proprio dalla questione parcheggi. 

Niente parcheggi - dunque - perché le fibrillazioni in maggioranza non si placano, nonostante i numerosi incontri delle settimane scorse in commissione Mobilità. La sinistra è sul piede di guerra: «Facciamo fatica a capire quale sia l'interesse pubblico di questi progetti» tuonano dal gruppo Napoli solidale-Europa verde. A puntare i piedi e spingere verso il ritiro della delibera «per ulteriori approfondimenti» non è soltanto l'ala rossa di via Verdi, ma lo stesso presidente della commissione Simeone. Il Pup (Programma urbano dei parcheggi), documento approvato nel 1999 e che disciplinava la realizzazione di parcheggi pertinenziali privati in diverse aree cittadine (12 in tutto), non convince la maggioranza. La giunta guidata dall'ex rettore ha rimesso al centro dell'agenda di governo cittadino l'atto varato dalla giunta Bassolino 24 anni fa e integrato e modificato nel 2012 dall'ex sindaco de Magistris. L'obiettivo dell'amministrazione lo indicato l'assessore Edoardo Cosenza: «Si tratta di mettere un punto fermo con il passato e avviare una nuova stagione della politica di mobilità cittadina». Cosa accadrà adesso alla luce del nuovo stop? Dei dodici progetti a suo tempo approvati, bloccati negli ultimi anni per contenziosi e vicende burocratiche, cinque hanno vinto in tutti i gradi di giudizio - tra questi il parcheggio di piazza degli Artisti - mentre quello di piazza San Luigi è risultato irrealizzabile. Ne restano in piedi 6, anche se tre società che all'epoca si erano fatte avanti come proponenti - al momento hanno abbandonato l'idea. I restanti tre, come si evince dalla delibera approvata lo scorso 16 gennaio dove s trovano? Il primo nell'area di Fuorigrotta compresa tra piazza Leopardi e la ferrovia cumana zona Cerlone con 345 posti, sia stanziali che a rotazione; il secondo, completamente stanziale, in Via De Ruggiero al Vomero (272 box), rispetto al quale l'amministrazione chiederà almeno un piano per parcheggi di relazione o rotazione; un terzo parcheggio in piazza Vittoria (246 posti). Ad accendere i riflettori sulle contraddizioni del piano parcheggi ci pensa Sergio D'Angelo di Napoli solidale: «Alla base - racconta - c'è la contrarietà dell'intero gruppo sinistra-verdi. È da qualche decennio che si parla di parcheggi di relazione e di interscambio, da realizzare alle porte della città.

Seguendo questo ragionamento può avere un senso quello di Fuorigrotta, molto meno quello di piazza Vittoria e per certi altri versi lo è ancora meno quello del Vomero di via De Ruggiero. Invece di disincentivare l'utilizzo dell'auto facciamo l'opposto creando un parcheggio in pieno centro a piazza Vittoria».

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Simeone sugli scudi nella giornata di ieri: «Ora sono libero di mettere in atto la mia azione politica senza fraintendimenti - racconta - io metto la città davanti a tutto e gli ultimi accadimenti di natura politica mi hanno imposto di prendere una posizione chiara». Il riferimento è alle distanze sempre più larghe che ci sono tra Regione e Comune in merito a diverse azioni come quella sulla cultura e i trasporti in particolare. Il consigliere entra nel merito dell'addio: «Ho deciso di lasciare Napoli Libera perché questa lista civica non rappresenta più, per il sottoscritto, quel progetto politico identitario, riformista e democratico». Simeone alle elezioni regionali del 2020 è stato candidato nella lista «De Luca Presidente», senza essere eletto in Consiglio regionale, e a maggio 2021 è stato nominato da De Luca consigliere «nelle materie afferenti al trasporto pubblico locale di linea e non di linea», incarico al quale ha rinunciato circa 6 mesi fa per «diversità di vedute». 

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