Contrada Pisani, la conca dimenticata da Napoli e Pozzuoli immersa nei rifiuti

LA DENUNCIA
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di Roberta Luppino
Mercoledì 20 Ottobre 2021, 08:46 - Ultimo agg. 08:47
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Un lembo di terra che sancisce il confine tra Napoli e Pozzuoli, una conca che continua a dividere le amministrazioni locali, questa è Contrada Pisani che non è rimasta indenne alle piogge dei giorni scorsi e continua a pagare le conseguenze di un luogo abbandonato al suo destino.

I forti temporali delle scorse settimane sono stati devastanti per Via Pisani che risulta essere, rispetto a molte abitazioni, sopraelevata. Questo comporta che tutta l’acqua piovana si concentri sulla strada raggiungendo anche i 50 – 60 cm d’altezza. Ma la pioggia è solo il campanello d’allarme che rimanda a un problema molto più grave e serio: la completa assenza di un sistema fognario. L’unica possibilità di sversamento e raccolta delle acque superficiali nella zona sarebbe rappresentato da quattro vasche poste lungo la strada che da anni versano in condizioni pietose. Oltre a essere diventate un enorme contenitore di immondizia di tutti i generi, sono ostruite dai detriti che l’acqua piovana porta con sé durante le piogge e, le vasche, non avendo le griglie per il filtraggio, sono diventate un vero e proprio immondezzaio maleodorante a cielo aperto. Recintate sono nel 2006 con la giunta Iervolino, oggi sono completamente ricoperte da erba e spazzatura.

Il Ciclo Integrato delle Acque dovrebbe provvedere alla manutenzione, le vasche andrebbero cavate ma, ancora oggi, non si sa di chi sia la competenza.

Di recente, la IX Municipalità ha votato un’ordinanza in cui chiede all’amministrazione di riprendere un vecchio progetto – mai approvato - per la sistemazione idrogeologica, di circa 38 milioni di euro.

 

Talvolta ci si imbatte in qualche privato intento a pulire alcuni canali che altrimenti allagherebbero le abitazioni sulla strada. La melma di fango e detriti viene però lasciata ai bordi senza essere mai tolta. Ecco un altro annoso problema con cui devono lottare gli abitanti della zona: la spazzatura. Oltre all’incuria e l’inciviltà di qualcheduno che, non curante, lascia qualsiasi cosa, dai materassi a pezzi d’auto, c’è da combattere anche con chi, costruendo sulle colline che fanno parte del progetto “Colline Metropolitane” e che quindi hanno il vincolo di inedificabilità, ha gettato tutto nel canale. L’ASIA, dal canto suo, si rifiuta di pulire per questioni di sicurezza. Di fatto le strade sono completamente dissestate e soprattutto senza marciapiedi. L’ultima volta in cui la spazzatura è stata raccolta pare risalga al 2014, anno in cui è stato rifatto il manto stradale e installata la fibra ottica. Questo è quanto racconta Crescenzo Mele, attivista che conosce molto bene le problematiche della zona in cui vive e aggiunge: “La mancanza totale di un impianto fognario fa sì che l’incolumità dei suoi 3000 abitanti siano a elevatissimo rischio di frane e alluvioni.

Le acque meteoriche, che dai versanti del cratere dilavano a valle trasformano l’intera via Pisani nel letto di un gigantesco fiume. Le auto e le persone vengono così travolte da un grosso torrente impazzito che scende a valle. La pressione dell’acqua sui muri di contenimento e cancelli di accesso comporta continue spese alle famiglie che non riescono più a far fronte ai continui costi di riparazione. Il Comune non risarcisce nessuno con il pretesto che le abitazioni anche se condonate, sono ancora in attesa della concessione edilizia in sanatoria. Solo lo scorso giugno l’amministrazione cittadina si è decisa a inserire nel PNRR il progetto che è stato redatto oltre quindici anni fa dall’allora Commissario straordinario di governo dell’emergenza per il sottosuolo presieduto da Antonio Bassolino. Finita la gestione commissariale, questo progetto è seguito con una lentezza non idonea alla gravità della situazione dalla gestione ordinaria del Comune di Napoli per mezzo del Ciclo Integrato delle Acque”.

Una situazione davvero critica continua l’ex consigliere municipale Massimo Carandente che spiega come una delle quattro vasche dei Pisani, quella al civico 88, sia collegata con la vasca su via Montagna.

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Spaccata attraverso un canale denominato “Alveo di Sant’Antonio” che da decenni non è mantenuto. Spiega inoltre i grossi problemi che i cittadini pendolari devono affrontare alla fermata della cumana. Durante le piogge, nella zona della fermata della cumana dei Pisani, che rappresenta il punto più basso della conca, le strade diventano impercorribili. Dopo una serie di incontri tra EAV e la municipalità si è arrivati alla stesura di un progetto, una bozza d’accordo, secondo cui EAV si impegnerebbe a sistemare le strade della zona a patto che poi diventino di pertinenza comunale.

In attesa che la situazione si risolva concretamente, qualcosa intanto si è ottenuto, aggiunge Carandente, sull’ attribuzione di toponimi ad alcune aree di circolazione prive di denominazione che rendevano difficili anche le normali attività di consegna domiciliare. A breve saranno istituite: Via Pasquale Saraceno e Via Gennaro Villani.

A Contrada Pisani, ancora oggi, i semplici impegni quotidiani diventano imprese. Basta anche solo la pioggia, perché non si possano accompagnare i figli a scuola, perché i bambini non possano uscire a giocare, perché la gente si ritrovi con le case piene di fango.

Mentre le amministrazioni locali si rimbalzano le competenze, Contrada Pisani, la riserva naturale del Re dei Borboni, al confine tra Pozzuoli e il cratere degli Astroni, nonostante l’alto valore paesaggistico, resta dimenticata da tutti.

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