Covid in Campania, la protesta degli imprenditori delle cerimonie: «Così wedding in ginocchio»

Covid in Campania, la protesta degli imprenditori delle cerimonie: «Così wedding in ginocchio»
Venerdì 16 Ottobre 2020, 16:10
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Rabbia, amarezza, sconforto, totale incertezza per il futuro delle proprie attività e per quello di tutti i dipendenti. Sono gli stati d'animo che agitano gli imprenditori napoletani che si occupano di cerimonie all'indomani dell'ordinanza emanata dal presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che vieta fino al 30 ottobre le feste anche conseguenti a cerimonie, civili o religiose, con invitati estranei al nucleo familiare convivente. «Questa ordinanza è soltanto un disastro per noi ristoratori - afferma Antonella Giugliano di D'Angelo-Santa Caterina - De Luca ci sta massacrando lavorativamente e anche psicologicamente. Avevamo appuntamenti per cui era tutto organizzato, con spese fatte e nessuno ci rimborserà di nulla».

 

Secondo una stima di Confcommercio Napoli, nella provincia di Napoli sono almeno 500 le cerimonie rinviate a causa della nuova ordinanza ed ogni cerimonia movimenta mediamente, compreso l'indotto, attorno ai 25 mila euro. Si calcola pertanto che il danno al comparto per il solo mese di ottobre sia almeno di 15 milioni di euro. «Purtroppo non possiamo fare nulla, gli imprenditori del settore avevano iniziato a lavoricchiare dopo lo stop dovuto al lockdown e ora dobbiamo stare nuovamente fermi perché nessun cliente movimenta i soldi per fare una festa ristretta ai soli componenti del nucleo familiare convivente - sottolinea Gianni Pignatelli, imprenditore e responsabile Wedding di Confcommercio - Purtroppo non abbiamo alcuna voce in capitolo ma capisco anche la difficoltà di chi si trova a dovere prendere delle decisioni visto il contesto della pandemia».

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La preoccupazione maggiore è non riuscire a recuperare quanto perso considerando anche che molte delle feste in programma ad ottobre erano già cerimonie che inizialmente si sarebbero dovute svolgere nei mesi di maggio, giugno e luglio. «I matrimoni si faranno magari l'anno prossimo - sottolinea Lia Varriale Gargiulo titolare di Villa Imperiale a Marechiaro - ma altre feste come per 18 anni e per anniversari molto probabilmente non si terranno più e quindi da noi questi clienti difficilmente torneranno.

Siamo molto amareggiati, avviliti, non ho nemmeno la forza di commentare. Questo weekend e anche il prossimo - prosegue - avevamo diversi ricevimenti che abbiamo dovuto disdire all'improvviso con tutto quello che ne consegue per noi, per il personale che possiamo sostenere fino a un certo punto perché non abbiamo la forza di accollarcelo per tutto l'anno, e anche per i clienti. È stato - conclude - un anno nero sotto tutti i punti di vista, con ricevimenti sballati, famiglie in mezzo alla strada».

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