Covid a Napoli, la sfida della scuola di Bagnoli: «700 alunni, tutti in aula»

Covid a Napoli, la sfida della scuola di Bagnoli: «700 alunni, tutti in aula»
di Mariagiovanna Capone
Domenica 30 Agosto 2020, 11:30 - Ultimo agg. 11:56
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La paura di non fare in tempo per il 14 settembre c'è, ma le alternative non ci sono e tocca sperare per il meglio. All'Istituto comprensivo Madonna Assunta di Bagnoli sono iniziati ieri i lavori di edilizia leggera per sistemare aule, che prevedono in particolare l'abbattimento di tramezzi per ampliare le aule. La ricerca spasmodica di altri spazi limitrofi alla scuola e soprattutto adatti alla didattica è andata a buon fine, con il recupero di aule dagli istituti proprio adiacenti alla scuola. «Però sussiste comunque una classe, troppo piccola per tutti, e non so come fare. Ma ce la faremo, una soluzione riusciremo a trovarla» spiega la dirigente scolastica Rosa Cassese. Circa 700 alunni, di cui ben 144 nella scuola dell'Infanzia, altri 411 in 20 classi della primaria e 140 nelle 8 classi nella secondaria di primo grado.

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Un mese fa la dirigente Cassese aveva sollecitato il Comune di Napoli perché da una prima pianificazione degli spazi disponibili secondo le regole del distanziamento, aveva un esubero di circa 200 alunni senza posto in aula. Il timore principale era «dover fare turnazioni in una scuola che ha sempre garantito il tempo pieno». Il Madonna Assunta è considerato un'eccellenza per i suoi piani didattici innovativi, una scuola pubblica che propone pratiche educative che attirano iscritti da ogni quartiere cittadino e il tempo pieno è una sua ricchezza. Perderlo significherebbe una sconfitta per tutti ma la dirigente Cassese non ha mollato e ha tenuto duro incalzando i responsabili dell'edilizia scolastica per trovare gli spazi sufficienti non solo per tutti gli alunni ma per non far gravare su di loro i disagi di regole anti Covid. Così finalmente ieri sono partiti i lavori per ampliare le aule nella sede centrale, e altri lavori negli altri due plessi sempre del Madonna Assunta, mentre le sono state assegnate alcune aule della succursale dell'Istituto Professionale per i Servizi Enogastronomici e l'Ospitalità Alberghiera Rossini (confinante) e dell'Istituto tecnico nautico Duca degli Abruzzi a pochi passi dall'Istituto comprensivo. Tutto questo per «garantire didattica in presenza per tutti, sebbene abbia ancora un problema per una classe, ma troverò una soluzione: l'ho sempre fatto» afferma Cassese.
 


«Ho un problema serio riguardo gli ingressi: uno solo per almeno 800 persone tra alunni e docenti. Quindi dovrò eseguire accessi molto scaglionati che potrebbero determinare un problema per le famiglie e la viabilità. Aspetto il rifacimento della scala di emergenza attualmente interdetta che mi darebbe un'alternativa e che mi ripristino un altro accesso inutilizzabile da tempo» afferma la dirigente che sottolinea pure di aver bisogno degli armadi nei corridoi per riporre il materiale didattico «che attualmente non ho ma sto cercando di reperirlo. Può sembrare una cosa poco importante ma nasce dall'esigenza di contenere in luogo chiuso libri, quaderni e altri materiali didattici». Altra seria problematica è quella connessa al personale. «Le problematiche su questo tema sono comuni a tanti colleghi dirigenti con l'aggiunta che l'Istituto Madonna Assunta accoglie un numero assai alto di alunni che hanno bisogno di docenti di sostegno» spiega Cassese. «Purtroppo l'organico di sostegno rimarca così come quello dei collaboratori scolastici è ancora insufficiente, e attendo anche l'organico aggiuntivo messo in campo proprio per l'emergenza Covid, che sarà fondamentale avendo sdoppiato le classi per adeguarmi alle disposizioni sul distanziamento».

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Le simulazioni fatte mantenendo le distanze regolamentate di un metro dalle rime buccali tra un alunno e un altro sono state eseguite con banchi monoposto, e hanno portato alla formazione di due gruppi classe. «La pianificazione degli spazi è basata sulle misure di questi banchi che non so quando arriveranno.
Si è parlato di distribuzione fino alla fine di ottobre e se dovessimo entrare in questa consegna così dilatata nel tempo, non ho idea di come faremo. Senza i banchetti piccoli faticheremo non poco utilizzando i banchi biposto che ingombrano molto e riducono il numero di alunni per classe». 

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