Coronavirus, l'appello di Roberta,
4 figli e senza lavoro: «Lo Stato ci aiuti»

Coronavirus, l'appello di Roberta, 4 figli e senza lavoro: «Lo Stato ci aiuti»
di Giuliana Covella
Mercoledì 1 Aprile 2020, 19:26
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«Prima non ci mancava nulla, adesso siamo in serie difficoltà e ho paura di non poter mettere nemmeno il piatto a tavola per i mie piccoli». Roberta Cecconi è una donna di 31 anni, che abita in un alloggio popolare a Piscinola: ha 4 figli di 13, 8 e 4 anni e uno di 19 mesi ed è sposata con Michele, 37 anni, infartuato e rimasto senza lavoro. A causa della pandemia il nucleo familiare vive un disagio notevole, non avendo più entrate. «Chiedo aiuto allo Stato per i miei bambini - dice Roberta - mio marito e io li abbiamo voluti perché lui guadagnava bene facendo il ponteggiatore. Poi ha avuto 3 infarti in un anno e ora non può più lavorare». Tra le possibili fonti di sostentamento non rientra nemmeno il reddito di cittadinanza: «Non possiamo averlo perché nello stato di famiglia c’è mio suocero, che prima ci aiutava ma dopo 26 anni è stato licenziato dalla Manital (ditta per la quale faceva pulizie nelle scuole)». Adesso a causa dell’emergenza Covid-19 Roberta, originaria del Vomero, non ha neanche la possibilità di comprare latte e pannolini per il più piccolo.

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«Fino a poco tempo fa mi arrabbiavo come badante e collaboratrice domestica - spiega - ma adesso per il rischio contagio ovviamente non si può uscire e sono avvilita. Gli unici che ci stanno aiutando sono alcune persone del centro storico, da cui è partita una gara di solidarietà per la nostra famiglia». A scendere in campo a sostegno di Roberta e dei suoi bimbi sono stati Armando Simeone e sua figlia Lucia, del Comitato Lenzuola Bianche, che sabato scorso hanno avviato un’altra iniziativa solidale a Porta Capuana, insieme al parroco don Carmine Amore. Da lì è partito il tam-tam sui social a favore della famiglia di Piscinola. «Grazie a loro - racconta Roberta - ci sono arrivati pasta, biscotti e latte per i miei figli da tante famiglie che hanno dimostrato generosità e sensibilità. Ma in questo momento sono preoccupata per il futuro. Non voglio arrendermi, sono sempre stata una ragazza forte e mi sono rimboccata le maniche nel momento del bisogno, ma con questa situazione dovuta all’emergenza Coronavirus chi mi aiuterà con quattro bambini, se mio marito non potrà più lavorare?».
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