Crescenzio Sepe compie 80 anni: doppia festa con i poveri di Napoli

Oggi la messa nella basilica dell'Incoronata a Capodimonte

Il compleanno di Crescenzio Sepe
Il compleanno di Crescenzio Sepe
Maria Chiara Aulisiodi Maria Chiara Aulisio
Giovedì 1 Giugno 2023, 07:05 - Ultimo agg. 2 Giugno, 10:05
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Ottant'anni festeggiati con i poveri e i senza dimora. Ha scelto di trascorrere così il suo compleanno il cardinale Crescenzio Sepe. Due gli appuntamenti organizzati per celebrarlo: il primo si è già tenuto martedì scorso nella sala da pranzo della Comunità delle Genti, la casa di accoglienza a due passi dall'Orto botanico voluta fortemente proprio da lui nei giorni difficili della pandemia per accogliere chi vagava senza un tetto aumentando il rischio di ammalarsi. Il secondo invece è in programma domenica a mezzogiorno nella chiesa di San Pietro Martire al corso Umberto, di fronte all'Università. Qui - dopo aver presieduto la celebrazione eucaristica - offrirà un pranzo a tutti i poveri della zona. Nel mezzo, oggi alle 18.30 nella basilica dell'Incoronata a Capodimonte, riceverà gli auguri della Chiesa di Napoli, la Chiesa che Crescenzio Sepe ha guidato dal 2006 al 2020.

Quattordici anni al vertice dell'arcidiocesi partenopea dove era arrivato, per volontà di Benedetto XVI, lasciando l'incarico di prefetto della Congregazione per l'evangelizzazione dei popoli. Una messa alla quale parteciperà anche l'arcivescovo Domenico Battaglia insieme con gli ausiliari Michele Autuoro, Franco Beneduce e Gaetano Castello, il pro vicario generale Gennaro Matino, i vescovi della Campania, i sacerdoti, i diaconi, i seminaristi, gli ordini religiosi e i movimenti e le associazioni ecclesiali.

Un momento di preghiera condiviso che coinvolgerà l'intera diocesi, il «popolo di Dio», così come il cardinale lo ha definito. 

Una candelina simbolica sulla torta preparata dalle abili mani delle suore nella casa di accoglienza di via Foria inaugurata dallo stesso Sepe nel giugno di tre anni fa per sostituire a tempo record la «Chiesa che accoglie», un immobile messo a disposizione dai padri gesuiti durante la fase acuta della pandemia per ospitare, e proteggere dal virus, i tanti senza dimora. Quando dopo poco i gesuiti ebbero nuovamente bisogno dei locali di Cappella Cangiani, Crescenzio Sepe non si perse d'animo e trasferì la casa nell'edificio di via Santa Maria Avvocata con il coordinamento affidato a Salvatore Farì, missionario vincenziano, sorridente accanto a lui nel momento della torta. Sì la torta, piena di panna e pasta di zucchero colorata di azzurro per non dimenticare la passione calcistica di sua eminenza tifoso sfegatato e innamorato del Napoli.

Un dolce personalizzato quello che le suore di via Foria hanno voluto offrirgli: al centro la foto (commestibile) del cardinale immortalato con un cappello stile borsalino ricordo del suo ultimo viaggio in Mongolia. Una terra assai cara all'arcivescovo da quando nel ruolo di prefetto della Congregazione per l'evangelizzazione dei Popoli si era recato lì per la consacrazione della prima cattedrale del paese e insieme del primo vescovo. In quell'occasione Sepe firmò anche un accordo con il prefetto apostolico del luogo e si impegnò a finanziare un progetto agricolo che prevedeva la costruzione di cento serre da affidare ad altrettante famiglie povere.

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Lo stesso spirito di solidarietà che nel 2006 lo convinse a realizzare, in sinergia con la Rai di Napoli, un'asta natalizia di beneficenza per portare a termine una serie di iniziative nelle strutture ospedaliere pediatriche della città con l'obiettivo di acquistare apparecchiature di ultima generazione per assistere e curare al meglio i bambini ammalati cercando di lenire anche il disagio e le sofferenze delle famiglie. Così, anno dopo anno, sono stati realizzati quasi trenta progetti con tre milioni di euro raccolti. Tra questi, giusto per citarne qualcuno, la ristrutturazione del reparto del Pausilipon che accoglie i piccoli leucemici; la banca del latte materno; le autoambulanze per i reparti neonatali dei due Policlinici universitari; i pulmini per il trasporto di bambini autistici e dei familiari dei piccoli ricoverati. 

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