Si rafforza il legame di amicizia tra il popolo napoletano e quello albanese a seguito dell’accoglimento da parte della commissione toponomastica cittadina, presieduta dal sindaco di Napoli Luigi de Magistris, della proposta delle Acli di apporre una targa in via Santa Chiara, in onore della regina albanese Andronica Arianiti Comneno.
Molte famiglie albanesi, macedoni e greche di confessione cristiana-ortodossa e cattolica, nel periodo che va dal XIII secolo al XVI furono costrette alla diaspora per l'avanzata dei Turchi mussulmani, che occuparono i loro territori. Per non subire il crudele dominio Ottomano, si rifugiarono nell'Italia meridionale, terra di popoli di grande tolleranza e di apertura mentale.
La regina Andronica visse nella dimora dei nobili D’Alessandro in via Santa Chiara dal 1469, da vedova del condottiero albanese Giorgio Castriota Scanderbeg, principe albanese e re d’Epiro che combattè al fianco di Ferdinando I, raffigurato nel quadrante della porta bronzea del Maschio Angioino.
La regina visse sotto la protezione dei regnanti partenopei, e del Regno di Napoli, il luogo divenne di accoglienza per tutti gli albanesi che emigrarono numerosi dai Balcani, trovando protezione e riuscendo ad integrarsi pienamente, preservando, al contempo, le proprie tradizioni etniche.
«La decisione di apporre questa targa sottolinea non soltanto l’importante passato storico della città di Napoli, ma anche la sua vocazione ad essere crocevia e luogo di accoglienza per culture e tradizioni diverse.