Degrado a Napoli, via Santa Lucia è un suk: «Noi, prigionieri del caos»

Il suk di via Santa Lucia

Degrado a Napoli, via Santa Lucia è un suk: «Noi, prigionieri del caos»
di Leandro Del Gaudio
Domenica 11 Luglio 2021, 09:09 - Ultimo agg. 12 Luglio, 08:24
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Hanno scritto al Comune, mettendo insieme una serie di evidenze che quotidianamente offendono una delle strade cittadine più note al mondo: hanno indicato le criticità di via Santa Lucia, nobile arteria napoletana che collega Palazzo Reale (e i palazzi del potere) alle vie del mare, mai come in questo periodo assediata da caos e degrado. Denunce, mail, esposti a Palazzo San Giacomo. Ecco le cartoline da via Santa Lucia: il delirio creato da auto in doppia fila, il cantiere eterno di Monte Echia (con i suoi topi nell'immondezzaio cresciuto nella zona che dovrebbe ospitare un ascensore progettato diversi anni fa), l'assalto di tavolino selvaggio durante la notte, ma anche dei parcheggiatori abusivi e degli scippatori. Mail dall'inferno di via Orsini e di via Santa Lucia, parole con cui si chiede a Palazzo San Giacomo un intervento finalizzato a rimuovere almeno uno - si sottolinea almeno uno - degli ostacoli che offendono uno dei posti più decantati di Napoli.

Ma proviamo a fare chiarezza. E a soffermarci su una delle mail spedite al Comune. Porta la firma di Bruno Schisano, magistrato integerrimo del Tribunale di Napoli (oggi in pensione, per anni presidente di una sezione penale), che si rivolge al sindaco Luigi de Magistris da cittadino ma anche da collega della fascia tricolore: «Le scrivo per chiedere un suo fattivo intervento in quanto la suddetta via è quanto mai degradata; all'altezza del cantiere del Monte Echia, dentro la recinzione in cui è cresciuta l'erba, vi sono rifiuti di ogni tipo, lungo tutta la strada, sosta selvaggia con veicoli anche in seconda e a volte anche in terza fila nello spazio destinato ai mezzi pubblici ed il venerdì sera, il sabato e la domenica, la nostra strada diventa dominio incontrastato dei parcheggiatori abusivi, che fanno parcheggiare le auto non solo sul marciapiede ma fin dentro la saracinesca della farmacia».

Ma non è l'unica segnalazione o denuncia al Comune da parte dei residenti. Spostiamoci in via Orsini, strada cerniera tra via Santa Lucia e il lungomare, diventata un anno e mezzo fa teatro di un fatto di cronaca ancora tutto da chiarire, l'omicidio del babyrapinatore Ugo Russo, per mano di un carabiniere libero dal servizio aggredito all'imprivviso. Anche qui segnalazioni e denunce. Professionisti napoletani che si rivolgono al Mattino, ma che - in questo caso - chiedono anonimato: siamo anziani - dicono - abbiamo paura di stare in strada. E, a leggere uno degli esposti spediti al Comune, lo scenario di sopraffazione viene confermato: hanno spostato i contenitori per la raccolta differenziata dei rifiuti ed anche a notte fonda sentiamo i loro schiamazzi. Guai a immaginare di uscire di casa dopo una certa ora, bisogna chiedere il permesso ai nuovi padroni di questa strada. Ricapitolando: sosta selvaggia, tavolino selvaggio, parcheggiatori abusivi, cantiere eterno, topi nel cantiere eterno, scippi, spari e altarini in omaggio al babyrapinatore ucciso. Già, gli altarini. Non lo dicono tra virgolette, ma all'altezza del civico 30 di via Orsini, pare che nessuno abbia digerito il pellegrinaggio laico in onore di Ugo Russo. Ricordate il caso? Sono intervenuti i vigili urbani per rimuovere l'ennesimo sfregio all'estetica degli edifici di via Orsini: il volto del giovane rapinatore ucciso, l'appello a verità e giustizia, il continuo pellegrinaggio di soggetti arrivati a omaggiare Ugo Russo. Ha scritto una condomina di via Orsini: ma noi che c'entriamo con questa storia? Perché abbiamo dovuto tollerare tutto ciò?

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E torniamo alla vivibilità, uno dei punti dolenti per cittadini e residenti. E la questione mobilità. Chiusa dallo scorso ottobre la Galleria della vittoria, via Santa Lucia e via Chiatamone sono un unicum di smog e traffico. Ogni sera, un camion scarica i suoi prodotti per il rifornimento di un supermercato, ci sono sempre auto in doppia fila, parcheggiatori abusivi padroni della zona nelle notti d'estate. Conferma tutto un altro luciano doc, il presidente della camera penale Marco Campora, che vive e lavora nell'antica rambla cittadina: «Bisogna intervenire, insistere sulla segnaletica e sul rispetto delle regole, bisogna restituire vivibilità a un pezzo di Napoli». 

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