Il cammino del 31esimo Sinodo della chiesa di Napoli è iniziato a maggio nello stabilimento della ex Whirlpool di Ponticelli, luogo simbolo per tanti lavoratori che hanno visto schiacciata la propria dignità. Non è un caso, quindi che l'arcivescovo Mimmo Battaglia abbia desiderato proseguire quel percorso scegliendo ancora Napoli Est, stavolta optando per un luogo di eccellenza dove migliaia di giovani stanno costruendo il proprio futuro. Dalla delusione dei sogni infranti, la chiesa di Napoli mostra la strada per ritrovare fiducia e coraggio nel proprio futuro e lo fa nel complesso dell'Università degli Studi Federico II di San Giovanni a Teduccio, in particolare gli spazi della Apple Developer Academy dove arrivano «studenti da tutto il mondo per sviluppare e creare software e app per innovazione sociale, fino a sostenere attività di associazioni ong in India, Africa, Sud America, in particolare quelli del secondo anno» come precisa il direttore scientifico Giorgio Ventre.
L'Università laica più antica del mondo spalanca le porte per il Sinodo e don Battaglia, con il rettore Matteo Lorito «onorato di riceverlo in questo luogo che è la sede della creatività che deriva dai nostri giovani».
Durante il giro nel complesso universitario federiciano, l'assessore Edoardo Cosenza, che dal 2015 come delegato del rettore ha seguito i lavori per lo sviluppo del Polo di San Giovanni, ha illustrato i mutamenti dell'area che da fabbrica di pelati Cirio è diventata spazio per la creatività. Mostra il cantiere quasi ultimato del nuovo blocco di edifici che volge verso rione Villa e racconta la storia di «un crocifisso che era nella fabbrica e che dopo la dismissione fu custodito da un operaio. Quando ultimammo il campus venne qui e mi disse se volete, posso donarvelo. E così in una parte del parco abbiamo realizzato una nicchia dove c'è l'antico crocifisso, ancora oggi venerato dai familiari degli operai».