Donnarumma torna a Castellammare di Stabia: folla in delirio per il campione dell'Italia

l'Italia è campione d'Europa

Donnarumma torna a Castellammare di Stabia: folla in delirio per il campione dell'Italia
di Gaetano D'Onofrio
Martedì 13 Luglio 2021, 13:25 - Ultimo agg. 14 Luglio, 08:30
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Una folla di concittadini ha atteso il suo arrivo fin dalle prime ore della mattina, dopo i festeggiamenti di Wembley e la giornata storica di ieri tra Quirinale e Palazzo. Gigio Donnarumma è tornato a casa, he's coming home, come direbbero gli inglesi che ha ipnotizzato dal dischetto nella partita più importante della sua carriera.

 

Nella villetta della famiglia Donnarumma, accerchiata da tifosi e amici, è riuscito a entrare il sindaco di Santa Maria la Carità, Giosuè D’Amora, che ha postato una foto con il portierone nato a Castellammare di Stabia ma ormai “conteso” tra i comuni limitrofi, con tanto di medaglia al collo e una dedica speciale: «Sono andato ad omaggiare il mitico Donnarumma.

Compatibilmente alle sue esigenze l'ho inviato al nostro stadio comunale. Gigi, che ci ha portato alla vittoria dell'Europeo, è un talento del nostro comprensorio e lui e la sua famiglia avranno sempre le porte aperte a Santa Maria la Carità. Vamos!!!».

«Tornare a casa è sempre bellissimo, farlo da miglior giocatore del torneo è ancora meglio», ha detto Gigio affacciato al balcone della villetta per salutare i tifosi. A Castellammare, del resto, dalle parti della scuola calcio dove Gigio è cresciuto dai 6 ai 14 anni, anche i cartelli stradali parlano di lui. E poi c’è Ciro Amore, il presidente della Asd club Napoli che pensa a Gigio che solleva la coppa e ancora oggi gli si riempiono gli occhi di emozione.

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«Già da piccolino dava l’impressione di poter diventare un grande e infatti ci creava un sacco di problemi quando partecipavamo ai tornei fuori regione. Nessuno credeva che fosse davvero del ‘99. Tutti lo credevano più grande. D’altra parte giocava con i ‘97, due anni sotto età: ed era sempre decisivo». Come al torneo dedicato a Catello Mare. «Praticamente ce lo ha fatto vincere da solo. 1-0 in finale, solo merito delle sue parate. Un gol nostro e poi tutti affidati alle sue mani». Senza dimenticare quel vizio, buono, sui calci di rigore. «Sono sempre stati la sua specialità. Il suo preparatore lo teneva sempre in allenamento. “Tieni le mani larghe e guarda negli occhi l’attaccante fino all’ultimo”, gli diceva Ernesto Ferrara, che oggi sarebbe il più fiero di tutti a vederlo lì, con la coppa dell’Europeo tra le mani». Ernesto è morto quasi tre anni fa ma a Castellammare è una sorta di istituzione. Lo chiamano «il fabbricante di portieri» perché oltre a Gigio, dalla sua scuola sono usciti anche Antonio Donnarumma e Antonio Mirante. 

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