Edicole e bar non pagano il fitto, Anm ha un buco di 1,4 milioni

Edicole e bar non pagano il fitto, Anm ha un buco di 1,4 milioni
di Pierluigi Frattasi
Giovedì 2 Novembre 2017, 12:54 - Ultimo agg. 3 Novembre, 10:44
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Bar, edicole e tabaccherie affittati dall'Anm ai privati a prezzi stracciati, fino a 268 euro al mese per un locale in pieno centro al Vomero. Eppure, nonostante i canoni in molti casi superscontati, quasi nessuno paga. Sono 30 i locali commerciali che occupano immobili dell'azienda dei trasporti. Ubicati all'interno o nelle adiacenze di stazioni e depositi della metropolitana Linea 1 o delle funicolari, in luoghi strategici per lo shopping, come via Toledo o piazza Vanvitelli.

I 30 contratti, secondo i dati aggiornati a metà ottobre, hanno un valore commerciale di 308.787 euro all'anno. Ma le morosità e i contenziosi per le pigioni non pagate superano di gran lunga i 400mila euro e schizzano a più di 1,4 milioni se si considerano in aggiunta anche le locazioni per altre strutture di Anm, come i depositi concessi alle aziende, i canoni di attraversamento e le occupazioni di suolo, come quelle per le antenne e i ripetitori telefonici.
Su 26 contratti di affitto per locali commerciali, soprattutto caffetterie ed edicole, che si trovano all'interno delle stazioni dell'arte del metrò o delle funicolari, ben 20 sono inadempienti. Si va da piccole pendenze di 15 euro, fino a grandi cifre che sfiorano i 200mila euro. Ad accendere i fari sulla voragine dei canoni, adesso, è il collegio sindacale di Anm, composto da Claudio Minucci, Salvatore Galiero e Paola Giordano. In una nota urgente inviata all'azienda il 20 ottobre scorso, l'organo di controllo contabile punta il dito sull'«elevata esposizione delle morosità».

 

A scorrere l'elenco degli affittuari, ad esempio, si scopre che il Bar Centrale di piazza Fuga - tra i pochi non morosi e chiuso a seguito dei lavori di restyling della Funicolare Centrale ha un canone mensile di 268,40 euro. Il Momo Cafè al centro storico, invece, con una pigione di 1.008,68 euro al mese, è in arretrato di circa 4mila euro. Mentre il locale Maripa è in contenzioso con l'Anm per 197mila euro, pari a quasi 50 pigioni arretrate. Perfino il Centro Commerciale Naturale Vomero ha in corso una battaglia legale con l'azienda dei trasporti per 182.846 euro.

Insomma, mentre l'Anm per salvarsi dal crac attende la ricapitalizzazione dal Comune con il conferimento di immobili per 65 milioni, nello stesso tempo non riesce a riscuotere i canoni per i locali che già gestisce. E, nonostante le attività di recupero avviate in questi anni che hanno portato a risolvere diverse pendenze, quello delle morosità resta ancora oggi un vero e proprio buco nero. In alcuni casi, per venire incontro ai commercianti, soprattutto gli edicolanti, che hanno risentito fortemente della crisi, sono stati avviati dei piani di rateizzazione. Mentre vanno tenute in considerazione anche le situazioni particolari, come gli esercizi ospitati all'interno di stazioni, come quelle della Funicolare Centrale, chiuse per quasi un anno a causa degli interventi di manutenzione, e quindi di fatto inattivi.
Tuttavia, osserva il Collegio sindacale, «sebbene richieste per il tramite di azioni legali e per il tramite dei Tribunali competenti, si evidenzia che non sono state mai intraprese procedure esecutive, attesa l'esecutività dei decreti ingiuntivi emessi a favore dell'azienda. Per alcuni contratti di locazione sottolinea - come quello del Centro Commerciale Naturale Vomero Arenella, si apprende che i crediti sono irrecuperabili, senza alcuna giustificazione sulle attività svolte a suffragio di tale dichiarazione». Non solo. «Per altre morosità prosegue la nota si apprende con vivo stupore che i legali interessati sono ancora in attesa di ricevere la formalizzazione dell'incarico».

Da qui, il pressing sui vertici aziendali, ai quali l'organo di supervisione contabile chiede di «porre in essere tutti gli atti dovuti, ivi comprese eventuali azioni disciplinari, eventuali negligenze professionali e la definizione del soggetto che dovrà effettuare il monitoraggio delle insolvenze che non sono oggetto dell'incarico di avvocati esterni».
Il Comune, intanto, ha già dato mandato all'azienda della mobilità, nel nuovo piano di risanamento di rivedere i contratti di tutti i locali commerciali, a partire dagli orari di apertura, che al momento non combaciano con quelli di esercizio dei trasporti. Dal report dei revisori, intanto, emerge che l'Anm ha in corso 11 contenziosi per morosità, per un importo di 783.760,88 euro. Due i precontenziosi, per un valore di circa 2.500 euro. Aperto anche un piano di rientro per 23mila euro. Il totale è di circa 810mila euro.

A questa cifra bisogna aggiungere altri 680mila euro di morosità per i concessionari come Eav (625.273 euro), Manitalidea (26.358 euro), la ditta delle pulizie delle metropolitane, e la Nuova Comafer (31.045 euro), che si occupa delle manutenzioni presso il deposito di Piscinola, che però sono anche creditori di Anm per cifre superiori. Le poste, quindi, potrebbero essere azzerate con delle transazioni. Complessivamente, a metà ottobre, le morosità per immobili e contratti di Anm ammontano a circa 1.492.059 euro.

 

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