Sarà la risposta del territorio ai murales e agli altarini illegali «per dire rimuoviamo quelli e costruiamo i murales della legalità», come sottolineano i promotori: è il murale che sulla parete dello stadio Antonio Landieri (impianto sportivo che peraltro porta il nome di un'altra vittima innocente della criminalità) e di fronte alla scuola media Sandro Pertini a Scampia raffigurerà nella loro immagine più celebre i giudici antimafia Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Un'iniziativa ideata e finanziata dal basso con una sottoscrizione popolare partita ieri, nel giorno del ventinovesimo anniversario della strage di Capaci. Anche nell'area nord nascerà dunque un progetto all'insegna della legalità e della giustizia contro il proliferare di opere abusive e inneggianti a malavitosi. Un altro murale inteso come modello positivo dopo quello inaugurato lo scorso 15 maggio in piazza Nazionale con il volto della piccola Noemi, la bimba rimasta gravemente ferita asili 4 anni da un proiettile vagante in un agguato di camorra il 3 maggio 2019. Non più dunque pareti di edifici pubblici e privati con l'effigie di idoli negativi dei clan, ma muri con l'immagine di chi ha sacrificato con la propria vita la guerra ingaggiata contro la camorra. È il caso del murale che vedrà protagonisti Falcone e Borsellino, i due amici magistrati ammazzati dalla mafia rispettivamente il 23 maggio e il 19 luglio 1992.
Seduti l'uno accanto all'altro, sorridenti, complici e soprattutto amici. Il noto scatto di Falcone e Borsellino - realizzato il 27 marzo 1992 dal fotoreporter siciliano Tony Gentile durante un convegno a Palazzo Trinacria a Palermo su Mafia e politica, sarà la prima immagine che gli studenti della scuola media Pertini incontreranno prima di entrare in classe e, successivamente, all'uscita. Un'immagine scelta non a caso per il murale che verrà realizzato in questi mesi a Scampia e con un preciso obiettivo: dare segnali positivi ai giovani contrariamente a quelli dei clan. L'idea - come spiega l'ideatore Nunzio Marigliano, residente e attivista del quartiere - è nata in quella zona dove c'è lo stadio Landieri tra largo Battaglia e via Hugo Pratt che, proprio grazie ad opere di street art, sta rinascendo. «Ringrazio anzitutto Ciro Corona dell'associazione Resistenza anticamorra che ha subito sposato la mia idea. Ne avevo parlato poi con don Aniello Manganiello e anche lui l'ha appoggiata - dice Nunzio - avevo contattato nei mesi scorsi alcuni rappresentanti istituzionali per far inserire i murales della legalità nei loro progetti.