Il rosso Feltrinelli è già diventato una spalliera per i letti degli homeless. È quasi una scena letteraria, questa che accomuna la crisi sociale della povertà alla ristrutturazione della cultura e alla crisi del libro in città. Cartoni, coperte e lenzuola sono stati stesi l'altra notte sotto il porticato di via Santa Caterina: il letto di fortuna, a meno di 24 ore dalla chiusura per lavori della libreria più importante della città, è già pienamente allestito a un passo dalle vetrine. I libri esposti, fino a tre giorni fa, parlavano spesso di esistenze difficili. Ora che i vetri sono oscurate i libri sono muti - con i locali off-limits almeno fino alla fine della primavera - le esistenze difficili sono passate dalla pagina alla strada. Soprattutto ora che l'emergenza freddo incombe, fanno gola anche le strutture coperte, come la Galleria Umberto che, nonostante gli sforzi, è tornata a essere una casa degli homeless.
L'altro ieri la cultura.
L'assessorato alle Politiche Sociali di Luca Trapanese sta lavorando su più piani, in questo periodo. Per quanto riguarda Chiaia e il porticato della Feltrinelli, «Nelle prossime ore, con le unità di strada, andremo a dialogare con i clochard che si sono organizzati lì - assicura lo stesso Trapanese - Offriremo loro sistemazioni alternative». E poi, dall'altro lato, ci sono i numeri di una situazione che, essendo legata a problemi globali, non è destinata a risolversi a stretto giro: «La povertà avanza per tanti fattori - prosegue l'assessore - In virtù dell'arrivo di nuovi immigrati, di neo-disoccupati, di scelte di vite portate dalla disperazione. Ed è anche per questo che tanti homeless purtroppo continuano a occupare punti simbolo della città. Il protocollo firmato a fine dicembre con la Diocesi e le associazioni è in fase operativa. Nei prossimi giorni metteremo a disposizione altri trecento posti, entro l'inizio di febbraio, così da avere un totale di 500 letti disponibili. Allo stato attuale delle cose, a Napoli ci sono 2000 homeless. Non tutti loro vogliono essere accolti nelle strutture, ma le comunità a oggi sono piene. Ci avanza qualche posto solo nei dormitori pubblici. Al momento, in sostanza, copriamo un quarto del fabbisogno necessario all'accoglienza dei senza dimora a Napoli. Abbiamo messo anche a disposizione 40 posti aggiuntivi tra istituto Tanucci e dormitorio pubblico per l'emergenza freddo. Avremo 64 milioni stanziati per il welfare a Napoli nel prossimo triennio. 25 di questi sono dedicati interamente alle povertà. Altri 9 dei 10 milioni in arrivo dal Pnrr sarà investito per i senza dimora: creeremo 4 housing first e una serie di servizi di prossimità».