La Floridiana al Vomero riapre con Manfredi: «E le luci torneranno l'anno prossimo»

La Floridiana al Vomero riapre con Manfredi: «E le luci torneranno l'anno prossimo»
di Emiliano Caliendo
Domenica 19 Dicembre 2021, 19:30 - Ultimo agg. 20 Dicembre, 16:22
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Sono 21mila i chilometri quadrati del Parco della Villa Floridiana al Vomero ad essere nuovamente a disposizione della cittadinanza a seguito di alcuni lavori di riqualificazione. L’intervento, definito “pilota” poiché primo di una lunga serie, nasce nell’ambito di un progetto di riqualificazione che ha visto come stazione appaltante la Direzione regionale Musei Campania, articolazione del Ministero dei Beni Culturali competente sul Parco e sul Museo Nazionale della Ceramica Duca di Martina che si trova al suo interno. Costo dell’intervento: 700mila euro che hanno permesso il recupero di prati completamente degradati, grazie ad una nuova semina di specie erbose, oltre che l’arricchimento del patrimonio botanico e la messa in sicurezza degli alberi. Quest’ultima operazione - forse la più importante considerando quanto i nubifragi del 2018 e del 2019 hanno danneggiato gli alberi, provocando la chiusura del parco per motivi di sicurezza - è avvenuta a seguito di un’attenta campagna diagnostica fitosanitaria condotta pianta per pianta. A partire da oggi tornano quindi visitabili diverse attrattive naturali e artificiali del parco, negate per anni ai napoletani: il boschetto delle camelie, l’area giochi per bambini, ma soprattutto le finte rovine classiche del Teatrino di Verzura, appena restaurato, e del Tempietto Ionico, ideate dall’architetto Antonio Nicolini che progettò l’intera opera di Villa Floridiana. L’inaugurazione dei due ettari riqualificati ha avuto luogo in pompa magna con tanto di banda musicale dell’Associazione Vincenzo Bellini al seguito della direttrice regionale dei Musei della Campania, Marta Ragozzino, e del sindaco Gaetano Manfredi, insieme con gli assessori Vincenzo Santagada, con delega al verde, e Teresa Armato, con delega al turismo, e la presidente della Quinta Municipalità, Clementina Cozzolino

«Oggi – esordisce soddisfatta la direttrice Ragozzino - a seguito di un importante intervento di rivalorizzazione riapriamo al pubblico una parte del Parco ormai chiusa da anni.

Si tratta di restituirle valore culturale e paesaggistico in quanto la Floridiana, oltre a costituire un importantissimo parco urbano, è anche un giardino storico nato sulla base di un progetto architettonico precisissimo». La direttrice Ragozzino spiega che così finalmente è stato recuperato «l’aspetto peculiare del giardino inglese di questa parte di parco», aggiungendo che alcuni «alberi in condizioni di insicurezza, sono stati abbattuti» e che è stato ricostituito «sia l’impianto di irrigazione sia quello di illuminazione, sostituendo i vecchi lampioni».

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Un restauro generale che ha coinvolto anche gli arredi come i cestini, le panchine e la nuova segnaletica informativa lungo i viali e i sentieri del parco. «Resta ancora tanto da fare» precisa però Ragozzino, perché «c’è ancora tutta l’area del Parco confinante con Villa Lucia che si presenta come un bosco inaccessibile e su cui si dovrà intervenire». E proprio lì serviranno i fondi interministeriali stanziati prima dall’ex ministro Alberto Bonisoli poi dal ministro Dario Franceschini, per un ammontare di 3,5 milioni di euro, per l’utilizzo dei quali sarà necessario indire i relativi bandi di gara e sviluppare le progettazioni esecutive. Con il Comune poi dovrà essere sciolto il nodo sulla vigilanza del Parco: stando a quanto trapela dalla Direzione Regionale dei Musei della Campania, a cui fa capo la Floridiana con il suo Museo, quest’ultima potrà attingere dalla graduatoria dei 50 idonei iscritti ai Centri per l’Impiego della provincia di Napoli - vincitori del concorso per 500 addetti alla vigilanza e alla sicurezza da destinare alle strutture del Ministero della Cultura - solo per un numero di 6 vigilantes. Da dover poi distribuire sui vari musei diretti dalla direttrice Ragozzino, quindi non solo la Floridiana. Sarà per forza necessario, quindi, capire nei prossimi mesi che tipo di collaborazione si instaurerà con Palazzo San Giacomo su questo fronte. Intanto il sindaco Manfredi assicura: «I lavori continueranno. L’intesa con il ministero – specifica Manfredi - è salda per far sì che i cittadini possano fruire al massimo di questa realtà fondamentale per la vivibilità di questo quartiere. Cercheremo di fare in modo che non solo vengano completati tutti i lavori ma che poi ci sia un’apertura continua». Il primo cittadino ha poi posto la parola fine, almeno per quest’anno, alla vicenda delle luminarie, montate e poi rimosse dalla Camera di Commercio, sulle vicine via Scarlatti e via Luca Giordano: «Abbiamo provveduto in questa fase all’intervento sul patrimonio arboreo con gli interventi urgenti di potatura. Le feste ormai sono vicine ed è probabile che quest’anno non si riuscirà a ripristinare le luminarie su quelle due strade». Manfredi, però, promette: «L’anno prossimo ci organizzeremo meglio perché avremo il tempo come amministrazione di poter programmare tutti gli interventi nel modo giusto».

Parla, invece, di «nuova stagione nei rapporti di collaborazione istituzionale con la direzione del Polo Museale» la presidente di Municipalità Cozzolino per poi aggiungere che si tratta di «un punto di partenza di un percorso che porterà alla rinascita del Vomero e dell’Arenella». Diverse, infine, sono state le associazioni e i comitati civici presenti all’evento inaugurale della mattina, molte delle quali contente solo a metà. «Ci fa piacere la riapertura parziale ma ci aspettiamo più trasparenza, con i bandi pubblicati sul sito del Ministero, e maggior celerità sull’avvio dei bandi di gara» dichiara Giovanni Natale dell’associazione “Riscatto Dignità Cittadinanza”, tra le realtà promotrici di una petizione in cui si richiede, tra l’altro, la nomina di un commissario per l’attuazione dei bandi per la messa in sicurezza delle aree boschive. Si aspettava qualcosa in più Mario Fontana, Presidente del Comitato Civico Vomero: «Ho visto un lavoro più di ordinaria amministrazione piuttosto che un intervento da parte di architetti paesaggistici, essendo un giardino storico». 

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