Galleria Umberto I di Napoli, svolta decoro: «Un modello per la città»

Galleria Umberto I di Napoli, svolta decoro: «Un modello per la città»
di Dario De Martino
Mercoledì 3 Agosto 2022, 08:00 - Ultimo agg. 18:30
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Delle sette pagine di cui si compone l'accordo ne serve quasi una intera soltanto per raccogliere le firme dei sottoscrittori. Già questo dà la dimensione della vastità e dell'importanza dell'intesa sottoscritta ieri per la Galleria Umberto. D'altronde, nelle intenzioni del Comune, il patto anti-degrado firmato per la Galleria vuole essere un «modello di sviluppo per l'intera città», come ha detto il sindaco. Insomma, non solo telecamere, vigilanza, pulizia e riqualificazione della Galleria. Ma una visione che dovrà accompagnare l'intero percorso dell'amministrazione comunale.

«Il modello proposto oggi, quello della sinergia di istituzioni, imprese e associazioni - dice Gaetano Manfredi concludendo la partecipata assemblea all'interno della Galleria - va esportato in tutta la città. È soltanto con la cooperazione che riusciremo a segnare il cambiamento». Nelle intenzioni del primo cittadino e di tutti gli altri sottoscrittori dell'intesa, la Galleria Umberto dovrà essere un simbolo della rinascita possibile. Per cogliere il livello di partecipazione basta vedere i nomi e le sigle dei presenti tavolo allestito al centro della Galleria. C'erano le istituzioni: il prefetto Claudio Palomba, il sindaco Manfredi, il delegato della Soprintendenza Giuliana Boenzi e il rettore dell'Università Federico II Matteo Lorito. C'erano le imprese: il presidente della Camera di Commercio Ciro Fiola, il numero uno dell'Unione industriali Costanzo Jannotti Pecci, i presidenti di Confcommercio e Confesercenti Carla Della Corte e Vincenzo Schiavo, il presidente di Aciast Liliana Langella e il dg di Sidief Carola Giuseppetti. C'era anche una grande banca come Intesa Sanpaolo. E c'era anche la stampa, con il caporedattore del Mattino Vittorio Del Tufo a rappresentare l'importante ruolo di sollecitazione, sottolineato anche dal sindaco, che la campagna del giornale ha svolto per arrivare all'accordo. Piccola nota stonata l'assenza dei condomini. «Continuo a pensare che l'impegno dei condomini che affacciano sulla Galleria sia importante. Credo che fosse giusto che ci fosse una loro partecipazione ma hanno scelto diversamente», ha detto il sindaco. Ma la volontà non era polemica. Anzi, sia da Manfredi che da Palomba è arrivata un'apertura affinchè ritornino sui loro passi. «Siamo pronti a partire con questa sperimentazione per i primi sei mesi. Poi serviranno altri fondi e c'è sempre aperta la possibilità per gli altri ad aderire», le parole del prefetto. «Aspettiamo a braccia aperte chi vorrà contribuire dopo», gli ha fatto eco il sindaco. Quanto ai contenuti dell'accordo, gli aspetti fondamentali erano già stati parzialmente svelati. Il Comune si impegna a garantire, dalle 8 alle 20, un presidio fisso di polizia locale, oltre a provvedere al restauro della pavimentazione (con un investimento di 1,8 milioni e lavori da iniziare già a fine anno) e a farsi carico degli interventi di ristrutturazione dell'immobile all'interno della Galleria, messo a disposizione da Sidief, dove sorgerà una sezione del comando della polizia locale. La prefettura svolgerà un ruolo di coordinamento e contribuirà alla realizzazione tecnica dell'impianto di videosorveglianza. La Federico II predisporrà il progetto di recupero dei lucernari di copertura. Aicast garantirà la guardiana notturna. Mentre Intesa Sanpaolo «è lieta di partecipare con un proprio contributo economico alla sicurezza integrata e al presidio della Galleria Umberto I», come ha affermato il direttore regionale Giuseppe Nargi. «La sicurezza della città è importante sia per le aziende che per i consumatori», ha detto invece Fiola. «Gli imprenditori ci sono», il coro unanime di Jannotti Pecci, Della Corte e Schiavo. «Saremo dei mastini nel controllare che gli impegni siano rispettati», l'avvertimento finale del prefetto a tutti i sottoscrittori. 

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