Galleria Umberto I di Napoli, scale imbrattate sfregio dopo la bonifica: «Serve la vigilanza h24»

Galleria Umberto I di Napoli, scale imbrattate sfregio dopo la bonifica: «Serve la vigilanza h24»
di Gennaro Di Biase
Domenica 30 Gennaio 2022, 10:00 - Ultimo agg. 31 Gennaio, 07:18
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«Solmèc m.s». Questa la grossa scritta realizzata nelle ultime ore sui marmi delle scale della Umberto I con una bomboletta spray nera. Siamo sul lato di via Verdi, a pochi passi dalla balaustra spaccata dell'ingresso del Salone Margherita e dal consiglio comunale che, appena quattro giorni fa, aveva approvato all'unanimità un documento per la rinascita della Galleria. Negli ultimi giorni, dopo la mobilitazione lanciata da queste pagine a fine dicembre 2021, dopo gli incontri istituzionali e le operazioni comunali di allontanamento dei clochard cui sono state offerte nuove sistemazioni alternative (Casa delle Genti, via Duomo grazie alla Diocesi, o Albergo dei Poveri) le facce di negozianti e professionisti erano più serene, grazie a un decoro non recuperato, ma almeno in via di ritrovamento. Ieri mattina, invece, è arrivata la doccia fredda. A sorpresa, ma non troppo. Dopo le 20, infatti, la Galleria è totalmente indifesa. Sullo sfregio freschissimo c'è un tappo di birra. Più altre scritte oscene, sui marmi antichi.

Nuovi segni dei bivacchi che, nonostante l'impegno di privati, Comune, prefetto e stampa, continuano indisturbati. L'assessorato alla Sicurezza di Antonio De Iesu ha garantito un presidio fisso di vigili dalle 8 alle 20.

Come più volte sottolineato dal Mattino, resta però da sciogliere il nodo della sorveglianza notturna. Questione che - visti i nuovi atti vandalici - diventa da oggi decisamente più pressante. Se sembra imminente l'attivazione del sistema di videosorveglianza (con la Camera di Commercio che si è offerta di sostenere la spesa), durante il prossimo vertice in prefettura (la cui data non è ancora fissata), i privati saranno chiamati a confermare la disponibilità a farsi carico della vigilanza notturna, come proposto dal sindaco Manfredi. Alcuni condomini, in proposito, chiedono la partecipazione di negozianti e Palazzo San Giacomo alla spesa, in quanto «ne trarrebbero vantaggio». C'è anche chi chiede cancelli mobili o l'aiuto dei corpi militari con pattugliamenti fino alle 2. In ogni caso, gli incivili sono tornati a colpire: potrebbe trattarsi di ragazzini senza rispetto né talento artistico. Degli studenti reduci dalla manifestazione (e dai tafferugli) dell'altro giorno. O di un messaggio di chi cerca visibilità, non ama Napoli e non vede di buon occhio il restyling del monumento. Quello che è certo sta nel fatto che i vandali abbiano agito indisturbati, in assenza di sorveglianza. Appunto. Sono ore cruciali per il destino della Galleria, contesa tra la prospettiva della rinascita e il ritorno del degrado. Questo contenzioso sociale è anche una lotta contro il tempo.

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Mentre si aspettano le date sui lavori, nelle scorse ore dal lato di Santa Brigida si è rivisto un senza dimora all'interno del monumento. In pieno giorno. L'emergenza freddo resta, come «il rispetto per le persone» assicurato dall'assessore Trapanese. Nessun rispetto, invece, per i teppisti tornati a deturpare la Galleria. «Ieri mattina tanti napoletani si sono trovati di fronte all'ennesimo gesto di pura inciviltà a danno della Galleria Umberto I - dice Francesco Borrelli, consigliere regionale di Europa Verde - Voglio fare un appello agli autori di questa vergogna affinché abbiano il coraggio di venire allo scoperto ripulendo lo sfregio a loro spese. Sarebbe un gesto d'amore per la città. Il nostro sdegno è totale di fronte all'ennesimo attacco al decoro di uno dei siti più rappresentativi di Napoli, dopo appena una settimana dall'intervento radicale di pulizia del Comune. Le nostre battaglie a difesa della Galleria sono innumerevoli, da anni chiediamo rigore e attenzione per questo bene monumentale con migliaia di firme raccolte per chiedere che la Galleria venga difesa con ogni mezzo. Si acceleri su telecamere e sorveglianza notturna». 

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