Galleria Umberto I di Napoli, c'è un piano: «Entro tre settimane via tutti i senzatetto»

Galleria Umberto I di Napoli, c'è un piano: «Entro tre settimane via tutti i senzatetto»
di Gennaro Di Biase
Mercoledì 19 Gennaio 2022, 12:40 - Ultimo agg. 20 Gennaio, 07:24
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«I clochard della Galleria Umberto saranno dislocati in altre strutture al massimo entro tre settimane». A parlare è l'assessore comunale alle Politiche Sociali, Luca Trapanese. Proprio ieri, la giunta Manfredi e il sovrintendente Luigi La Rocca hanno tenuto una fondamentale riunione di coordinamento per il rilancio del monumento da troppi anni dimenticato e assediato da homeless, immondizia e impalcature. L'annuncio sui senza dimora è importante, e arriva dopo una quotidiana campagna di mobilitazione sociale lanciata da questo giornale ormai quasi un mese fa, all'indomani di Stanotte a Napoli di Alberto Angela e dell'arrivo nelle sale di È stata la mano di Dio di Sorrentino: produzioni che celebravano la bellezza del monumento del Risanamento partenopeo, abbandonato però a se stesso (e ai contenziosi tra l'ex amministrazione comunale e i privati) dopo la tragica morte, nel 2014, del piccolo Salvatore Giordano. Sia chiaro: c'è ancora molto da fare per la Umberto I, ma un primo cruciale risultato è alle porte. Sempre restando in tema di opere concrete, domattina ci sarà un intervento di pulizia e sgombero dei materiali dei clochard.

Via il dormitorio dal primo salotto di Napoli, dunque. La svolta è arrivata dopo l'annuncio, anticipato nelle settimane scorse su queste pagine proprio da Trapanese, dell'ampliamento dell'accoglienza comunale. Parliamo della riapertura della Casa delle Genti, che garantirà 32 nuovi posti letto agli homeless. «Parte di quei posti è a disposizione dei senza dimora della Umberto I - spiega Trapanese - Abbiamo lavorato 15 giorni per portare una signora dalla Galleria alla Casa delle Genti, dotata di ogni servizio: ci è rimasta 48 ore, poi è tornata in Galleria, perché, come tanti homeless, pensa sia casa sua.

Nei prossimi giorni, dunque, andrà fatto un intenso lavoro psicologico». Insomma, qualcosa è cambiato rispetto alle tempistiche di «un anno» fornite il mese scorso dal Comune per lo smantellamento del dormitorio. La volontà politica di Palazzo San Giacomo è decisa: «Fino a che il Comune non dava risposte e offerte alternative a questi senza dimora - prosegue Trapanese - andava fatto certo tipo di discorso. Ma ora che i posti letto sono aumentati, i clochard devono andare via dalla Galleria. In questo senso sto lavorando con le associazioni, per farmi aiutare nel lavoro e per fare in modo che si portino i pasti altrove, dopo aver informato gli homeless su dove potranno trovarli. I problemi sui senza dimora sono ancora enormi, ma l'importante è fare il primo passo. Abbiamo 400 posti letto a fronte di 1800 persone in strada». 

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Durante l'incontro di ieri a Palazzo San Giacomo è stata decisa un'operazione in Galleria, per domani alle 8. Si tratta del primo intervento coordinato tra uffici e ben 4 assessorati: Politiche Sociali, Turismo, Sicurezza e Urbanistica. Prevede la pulizia dei tubolari da parte di Asia, il ripristino delle aree con NapoliServizi e polizia municipale. Un lavoro preliminare, in vista dell'importante incontro del 21 gennaio in prefettura in cui - trapela da Palazzo San Giacomo - il Comune chiederà ai privati di iniziare i lavori sulle impalcature. Potenziata, intanto, anche la presenza dei vigili nel monumento del Risanamento. Le cose da fare, dicevamo, sono appena iniziate: resta la crisi commerciale della Umberto I, con ben 12 saracinesche abbassate. Anche in questo senso, qualcosa si muove: «Ho firmato l'altro giorno una delibera importante, che riguarda l'applicazione dei distretti commerciali a Napoli - spiega l'assessore alle Attività Produttive Teresa Armato - Parliamo di 5 milioni stanziati da Palazzo Santa Lucia per tutta la Regione, quindi bisogna mettersi subito al lavoro con i progetti. Lo strumento si potrebbe allargare alla Galleria, ma va esteso anche alle vie limitrofe, dal momento che occorre un minimo di 15mila abitanti per poter istituire il Distretto. In ogni caso attendo un piano da parte delle associazioni di categoria: devono esserne coinvolte almeno due. Sarebbe bello se ci fosse anche un'adesione dei consumatori. Il Comune intende svolgere fino in fondo il suo ruolo di capofila». 

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