Galleria Umberto di Napoli, la Prefettura in pressing sui privati: «Subito i vigilantes»

Galleria Umberto di Napoli, la Prefettura in pressing sui privati: «Subito i vigilantes»
di Gennaro Di Biase
Domenica 10 Luglio 2022, 11:19 - Ultimo agg. 11 Luglio, 09:29
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Galleria Umberto: il piano del prefetto Claudio Palomba sulla chiusura notturna e la vigilanza privata procederà all'insegna della linea dura, nonostante il dietrofront dei proprietari a farsi carico delle spese della guardiania, confermato tra l'altro dall'allarme lanciato ieri dal presidente della Camera di Commercio, Ciro Fiola, che ha denunciato «assenza di collaborazione». Nell'incontro della settimana prossima - è questo il ragionamento della Prefettura - l'intenzione resterà quella già fissata nei mesi scorsi, quando filtrava ottimismo sulla chiusura di un accordo con i condomini ed erano state fissate le date di partenza della guardiania da luglio fino a dicembre 2022, in via sperimentale.

Per stabilire il destino della Galleria sarà decisiva la riunione dei prossimi giorni. Il prefetto proporrà agli amministratori delle 12 assemblee di condominio della Umberto I la sottoscrizione di un accordo che prevede la chiusura di 2 o 3 dei varchi d'accesso dalle 22 alle 6 e la disponibilità dei privati a pagare le spese della vigilanza notturna. La cifra in questione si aggira intorno ai 20mila euro (7mila dei quali dovrebbero essere versati da Aicast, associazione di categoria vicina all'ente camerale di piazza Bovio). Non parliamo, dunque, di una montagna di soldi (poco più di mille euro per ogni assemblea). Ecco perché i dubbi dei privati, in questa fase, lasciano amarezza in Prefettura e in Camera di Commercio. Anche il Comune, d'altronde, ha iniziato a fare la sua parte. Di sicuro i clochard dormono ancora all'interno del monumento del Risanamento, ma il piano dei mesi scorsi ha prodotto risultati in termini di decoro. Il passo più concreto, però, l'amministrazione l'ha compiuto quattro giorni fa, stanziando 1,8 milioni per i lavori alla pavimentazione (di competenza pubblica) e per allestire un locale da destinare alle forze dell'ordine. Per tutte queste ragioni, dal Palazzo di Governo si procederà col piano fissato nei mesi scorsi e si tirerà dritto per il rilancio di una delle location più importanti della Napoli da cartolina. Cioè uno dei luoghi più frequentati dai turisti del Sud Italia.


I proprietari, dal canto loro, non sono tutti d'accordo.

Le ragioni del dietrofront di quasi tutte le assemblee condominiali sulla disponibilità a farsi carico della vigilanza notturna sono di varia natura (alcuni vorrebbero che a pagare la guardiania fossero solo i quattro palazzi che affacciano all'interno del monumento). Di sicuro, i residenti sono reduci dalle spese sostenute per i restyling alle facciate, fioccati in Galleria ai tempi del bonus. «Non si può dire che le autorità stiano abbandonando la Galleria - dice Giancarlo Ascione, direttore del Museo del Corallo - Il problema è di natura democratica, e in quanto tale va rispettato: non si possono obbligare i residenti a fare qualcosa di cui non sono convinti. Per quanto mi riguarda, ad esempio, io sono pro-vigilanza, ma nella mia assemblea di condominio non tutti la pensano così, e va tenuto conto che i lavori alle facciate appena pagati dai condomini sono stati davvero onerosi. I nostri appartamenti rientrano in una classe di tassazione molto alta. Mi auguro che si trovi una soluzione che possa fare il bene della Galleria, in ogni caso. Per quanto riguarda la videosorveglianza, ci sarebbe la possibilità di mettere a disposizione le nostre telecamere per le forze dell'ordine. Mi auguro che questa possibilità venga valutata».

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Viste le intenzioni della Prefettura che intende appunto confermare le bozze del protocollo avanzato nei mesi scorsi, la negoziazione è destinata a intensificarsi nei prossimi giorni. E qualche margine di trattativa esiste, anche se non da parte di tutti i condomini. Alcune assemblee ne fanno anche una questione cronologica, e prima di accettare la vigilanza aspettano la partenza dei cantieri per i lavori comunali: «Speriamo che l'incontro arrivi presto - spiega Luigi Muto, vicepresidente di Confcommercio Napoli e condomino di Galleria Umberto 83 - Molti condomini, quasi tutti, non hanno aderito alla proposta della vigilanza privata. La mia assemblea, per esempio, ha deliberato la disponibilità a pagare per la guardiania, ma solo dopo che il Comune avrà materialmente iniziato i lavori alla pavimentazione, come promesso. Inoltre, non ci risulta che la sovrintendenza si sia ancora espressa ufficialmente sulla chiusura di uno o più ingressi. Inoltre, pongo una questione giuridica che desta perplessità tra i proprietari: nel momento in cui dovesse esserci un incidente tra un vigilante e uno o più frequentatori della Galleria, a risultarne responsabili potrebbero essere anche i datori di lavoro della guardia giurata, cioè noi. I condomini hanno timore di eventi del genere. Ecco perché, nel protocollo d'intesa, andranno disciplinate le regole di ingaggio dei vigilanti con Comune e Prefettura. Per quanto mi riguarda, dovrebbe arrivare un contributo da tutti i condomini e mi sto impegnando perché ciò avvenga. Ma probabilmente si impegneranno solo alcune delle assemblee».
 

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