Galleria Umberto a Napoli, contro il degrado spunta una «tassa fai da te»

Galleria Umberto a Napoli, contro il degrado spunta una «tassa fai da te»
di Gennaro Di Biase
Giovedì 30 Dicembre 2021, 10:11
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Un degrado cronico come quello della Galleria Umberto genera costi quotidiani notevoli, che lievitano sul lungo periodo. Non si tratta solo di danni di immagine e all'indotto, ma di spese concrete che riguardano due aspetti: «Le autotassazioni», dei commercianti per la pulizia degli spazi esterni del monumento assediato dai clochard. E gli affitti dei ponteggi, che da ben otto anni dopo il dramma del calcinaccio che a luglio 2014 uccise il giovanissimo Salvatore Giordano insistono tra la Umberto I e via Toledo. Dopo la campagna del Mattino, sul degrado in cui versa il munumento, si muove la politica, con l'intervento di Antonio Bassolino in consiglio comunale, ma anche del sindaco Manfredi.

Partiamo dai costi di pulizia delle aree antistanti ai negozi, pubbliche. Una spesa media quotidiana di «40 euro per esercente», che si moltiplica per 365 giorni all'anno. A spiegarlo è Fabiana Barbaro, della storica famiglia della Umberto I. «Per l'autopulizia provvede una persona che lavora per noi e dedica gran parte del suo lavoro alla pulizia esterna della Galleria racconta . Se si considerano 2 ore di lavoro di una persona, si arriva 30 euro di spesa. 40 euro totali al giorno, se si aggiungono i detersivi. A parte noi, quasi tutti i commercianti della Galleria provvedono alla manutenzione e alla pulizia di questo gioiello. È una sorta di autotassazione per poter fare commercio alla Umberto I. Sono in particolare i commercianti autonomi ad autotassarsi per amore di Napoli e della Galleria: una decina di imprenditori». Il Comune pulisce, di mattina, ma non basta. La moltiplicazione non è difficile: per «40 euro al giorno», 10 imprenditori spendono 146mila euro all'anno di pulizia. «I lavori alla copertura non sono stati sufficienti prosegue Barbaro in Galleria piove. La manutenzione del pavimento, di competenza comunale, è abbandonata. Tanti vetri a terra, distrutti e pericolosi da mesi.

Siamo nell'epicentro del turismo napoletano, e non è accettabile una trascuratezza tale. Vorrei lanciare un appello al sindaco: renda la Galleria Umberto simile a quella di Milano. Siamo pronti a collaborare. Anche per la messa in sicurezza i costi per i privati sono stati enormi. Intanto le grandi griffe non investono, i locali restano sfitti e gli immobili si svalutano. Siamo in sofferenza. Per quanto riguarda gli homeless, siamo di buon cuore. Regaliamo regolarmente loro indumenti e scarpe, ma bisogna agire».

Dal 2014 insistono su via Toledo quei ponteggi che, nell'attesa che la magistratura stabilisca le responsabilità per la tragedia di 8 anni fa, sono diventati guardaroba e taverne dei clochard. «Nel prezziario del Genio Civile, il noleggio di un ponteggio con tubi d'acciaio, impalcato e castelletti, costa 29 euro circa al metro quadro per il primo mese - come spiegato dalla Protezione Civile -.

Per i mesi successivi, il costo d'affitto diventa di 2,95 euro al euro mq, ed è relativo anche alle opere di manutenzione delle impalcature». Con questi costi orientativi, ogni metro quadro coperto dai ponteggi è costato «312» euro in otto anni. Cifra da moltiplicare per le centinaia di metri investite dai tubi Innocenti.


«Stiamo affrontando il tema dei senza fissa dimora in maniera molto energica, e con l'assessorato già al lavoro - ha detto Manfredi - Abbiamo aumentato l'ospitalità, ma convincerli ad andare in un dormitorio pubblico è un'operazione molto difficile. La gestione della Galleria è complicata: per la maggior parte è privata. Bisogna trovare una formula di gestione. Ci sono contenziosi in atto che abbiamo ereditato dal passato. È un tema molto importante che affronteremo con energia e cercheremo di risolvere». «Il tema va posto con forza - ha detto Bassolino - La Galleria è un pugno nello stomaco, per l'assenza di manutenzione. Chi esce dal San Carlo di sera sa che è indescrivibile raccontare la Umberto I nelle ore notturne. Abbiamo due occhi: il primo va usato sulla bellezza come ha fatto Alberto Angela, che è da ringraziare. L'altro è l'occhio critico. Il sindaco usi le risorse del Pnrr per intervenire sulla manutenzione».

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