Galleria Vittoria, il mistero dei lavori: la ditta selezionata a gennaio ha rinunciato all'intervento

Galleria Vittoria, il mistero dei lavori: la ditta selezionata a gennaio ha rinunciato all'intervento
di Paolo Barbuto
Martedì 4 Maggio 2021, 08:30 - Ultimo agg. 5 Maggio, 09:48
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In questo momento non c'è una ditta pronta ad eseguire i lavori nella Galleria Vittoria. Quella selezionata già a dicembre del 2020 ha presentato una lettera con la quale chiede di essere esonerata dall'incarico, sicché allo stato attuale c'è un accordo di massima con l'Anas per la realizzazione degli interventi ma nessun documento ufficiale.

A metà aprile a Palazzo San Giacomo è stata recapitata una lettera spedita dalla Clei Società Cooperativa, rappresentata da Paolo D'Alterio: si tratta di un'azienda leader nel settore degli interventi edili con grande propensione ai lavori stradali.

La Clei nell'aprile del 2019 s'è aggiudicata il bando del Comune per la manutenzione straordinaria delle strade di viabilità primaria e grandi assi viari: valore 1,3 milioni per il quale la società vomerese ha offerto un ribasso del 42,2%.

Siccome c'era già un accordo in atto, quando è venuta giù la galleria Vittoria, il Comune ha pensato di chiedere alla Clei anche quell'intervento, finanziandolo con circa 320mila euro. L'accordo è stato immediatamente trovato e la Clei è rimasta in attesa del via che era stato annunciato a gennaio. Invece a dicembre la Procura ha bloccato tutto e i tempi si sono allungati a dismisura, ma l'azienda non ha fatto alcun tipo di pressione. È semplicemente rimasta in attesa.

 

Nel tempo dell'attesa, mentre i tecnici svolgevano le attività di controllo chieste dalla Procura, dev'essere accaduto qualcosa. È successo, infatti, che il primo di aprile, annunciando la vicina conclusione dei rilievi dei tecnici e la probabile svolta sul fronte dell'inizio del lavori, l'assessore ai lavori pubblici Alessandra Clemente, candidata arancione alla poltrona da sindaco di Napoli, in un'intervista al quotidiano Repubblica ha spiegato testualmente: «Abbiamo intrapreso una proficua interlocuzione con Anas, società del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, gestore della rete stradale italiana, leader nel settore delle gallerie. L'Azienda, che ringraziamo, ha già formalizzato la sua disponibilità ad assumere la funzione di soggetto attuatore per l'esecuzione dei lavori necessari alla riapertura della galleria. Tutti i dettagli di questa collaborazione, del lavoro e della tempistica saranno illustrati e ufficializzati dopo la firma di una convenzione tra Anas e il Comune alla quale si sta già lavorando».

Adesso voi comprenderete la singolarità della situazione: il Comune ha un accordo con una ditta per eseguire i lavori alla Galleria Vittoria e contemporaneamente stringe accordi con altri soggetti esecutori per lo stesso intervento. 

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Quel che è accaduto tra il primo aprile (data in cui è venuto fuori per la prima volta il nome dell'Anas) e il 16 aprile, data in cui la Clei ha annunciato di volersi ritirare dall'affare, non è noto. Lo stesso titolare dell'azienda, Paolo D'Alterio, ci ha spiegato con gentilezza estrema e modi da persona perbene qual è, di non aver nulla da chiarire «ciò che avevo da dire l'ho detto al Comune nella mia lettera».

Chi frequenta i corridoi di palazzo San Giacomo sostiene che nel progetto attuale potrebbero esserci importanti variazioni ai lavori previsti. Si tratterebbe di novità sostanziali per la rifunzionalizzazione della Galleria che andrebbero ben oltre le previsioni progettuali fatte a dicembre dallo staff interno del Comune. Ovviamente si tratta semplicemente di voci di corridoio e saremo lieti di conoscere una verità definitiva sul documento definitivo approvato dalla Procura.

Se, però, fosse reale il sussurro che racconta di poderose differenze d'intervento fra il progetto di dicembre e quello attuale, cadrebbe il castello di dichiarazioni autocelebrative che si sono susseguite da Palazzo San Giacomo circa la conferma della bontà dell'idea originale di interventi avuta dal Comune fin dal mese di dicembre.
Intanto, oggi si celebra il giorno numero 23 da quando la Procura ha dissequestrato la Galleria. In tutto sono stati concessi quattro mesi al Comune per eseguire i lavori. Ieri sotto al tunnel non c'era ancora nessuno al lavoro. 

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