Galleria Vittoria di Napoli, niente lavori perché il Comune non ha i soldi: mancano due milioni di euro

Galleria Vittoria di Napoli, niente lavori perché il Comune non ha i soldi: mancano due milioni di euro
di Paolo Barbuto
Giovedì 1 Aprile 2021, 09:00 - Ultimo agg. 18:47
4 Minuti di Lettura

C'è un cerino acceso che a Palazzo San Giacomo viene passato di mano in mano nella speranza che sia un altro quello che alla fine resterà scottato, è il cerino della Galleria Vittoria, una questione che sta diventando un vero e proprio caso all'interno del palazzo dove si amministra la città di Napoli. La parola d'ordine, per chiunque sappia qualcosa della Galleria è silenzio: non si parla dell'argomento con nessuno, non solo con i giornalisti ma nemmeno con amici, parenti e congiunti. Però i malumori crescono nelle stanze dei dirigenti e c'è anche un piccolo walzer di modifiche di ruolo che viene gestito senza troppa enfasi, in sordina, in attesa che arrivi la svolta.

In realtà l'unico dettaglio che manca per cambiare il destino della Galleria Vittoria, chiusa e sotto sequestro da sei mesi, è quello economico. Mancano i fondi necessari ad avviare i lavori, così anche se la Procura concedesse finalmente il dissequestro, Palazzo San Giacomo si ritroverebbe con la grande difficoltà di pescare da qualche parte i soldi necessari ad avviare gli interventi. 

A dicembre il progetto (poi bocciato dalla Procura) venne dotato di portafogli che conteneva seicentomila euro.

La notizia venne salutata con inusitato entusiasmo dal Comune che lungamente si vantò d'aver scovato le risorse: «L'amministrazione comunale ha sempre dedicato alla Galleria Vittoria la massima attenzione con un progetto complessivo di rifunzionalizzazione e con lo stanziamento, a seguito dell'approvazione del bilancio, di 600 mila euro per l'esecuzione dei lavori», spiegarono in un comunicato ufficiale il 23 gennaio gli assessori Clemente e Gaudini.

Il fatto è che oggi, alla luce del nuovo progetto, quei seicentomila euro sono pochini. Non esiste un valore ufficiale attribuito all'opera, perché Palazzo San Giacomo tace sulla questione, però gli esperti del settore valutano i lavori di rifacimento totale dell'infrastruttura in una forbice che va dai due ai tre milioni di euro. E pescare tre milioni di euro con urgenza dalle casse di palazzo San Giacomo, attualmente è quasi impossibile. 

Video

In tanti hanno auspicato un intervento del governo con la nomina di un commissario straordinario per salvare Napoli da questo disastro. Il commissario porta in dote fondi e possibilità di accelerare la burocrazia: si tratta di nomine effettuate in caso di gravi problemi che ricadono sulla cittadinanza; e la chiusura della Galleria Vittoria spezza in due la città e le eventuali vie di fuga in caso di calamità, sicché potrebbe rientrare nella fattispecie.

C'è, poi la carta dei fondi europei anche se la Regione che ne detiene la gestione, spiega che il percorso burocratico sarebbe lungo e tortuoso, difficilmente conciliabile con le esigenze della città.

Potrebbe, infine, esserci l'opzione-Città Metropolitana che ha fondi a disposizione, meno vincoli per devolvere finanziamenti, ed ha al vertice lo stesso sindaco della città di Napoli. Negli ultimi mesi sono stati tantissimi gli interventi sul territorio napoletano finanziati dalla Città Metropolitana, tanto che i soliti malpensanti, con cattiveria non condivisibile, hanno rappresentato la ex Provincia come il bancomat per le emergenze di Napoli: parole che, per noi, non rispondono al vero. 

 

Mentre l'amministrazione si sta sperticando per trovare una soluzione alle questioni economiche legate al futuro della Galleria Vittoria, gli imprevedibili meccanismi della macchina pubblica hanno prodotto un imbarazzante colpo di scena.

Il mese scorso tra i documenti ufficiali in pubblicazione da parte del Comune è stata esposta una determinazione dirigenziale che affida alla Citelum gli «interventi di manutenzione all'impianto di pubblica illuminazione nell'ambito dei lavori di manutenzione straordinaria finalizzata alla rifunzionalizzazione della Galleria Vittoria».

Si tratta, ovviamente, di un documento non più attivo (è datato a dicembre, prima dello stop della Procura), ma contiene un dettaglio utilissimo a capire cosa accade. Quel documento di recente pubblicazione chiarisce che gli interventi alla Galleria Vittoria poi bocciati dalla Procura erano «finalizzati ad addivenire alla riapertura della stessa, nelle more dello sviluppo di una nuova procedura (redazione di un progetto, reperimento dei fondi, espletamento di gara ed esecuzione lavori) per la completa rivisitazione dell'attuale sistema di rivestimento (ben più impegnativa sia sul piano progettuale, sia sul piano dei tempi necessari, sia infine sul piano economico)». Insomma, smettiamo di girarci intorno, i soldi per rifare totalmente la galleria non c'erano e nemmeno oggi si trovano, lo scrive senza vergogna anche Palazzo San Giacomo nei suoi documenti ufficiali.

Intanto Napoli resta spezzata in due e aspetta.

© RIPRODUZIONE RISERVATA